Sono trascorsi 13 anni dalla morte di Marianna Manduca, uccisa a Palagonia dal marito e padre dei suoi figli Saverio Nolfo. Un femminicidio che sconvolse la comunità siciliana, senza dimenticare le dodici denunce presentate dalla vittima per via delle minacce e dei soprusi da parte dell’ex compagno. E negli ultimi giorni si è parlato molto di questo caso di cronaca nera: i tre figli orfani della donna rischiano infatti di dover restituire il risarcimento sancito dalla sentenza di primo grado. I tre figli sono stati adottati dal cugino Carmelo Calì, che decise di fare causa allo Stato, reo di non essere riuscito a proteggere una donna da un dramma già annunciato. In primo grado era stato stabilito un risarcimento di 259 mila euro più interessi, ma la sentenza d’appello ha ribaltato tutto: per i giudici, l’uomo era determinato a commettere l’omicidio a tal punto che lo Stato non avrebbe potuto impedirlo. Se confermato in Cassazione, il dispositivo costringerebbe i tre figli di Marianna Manduca a restituire tutti i soldi…
MARIANNA MANDUCA, LE PAROLE DEL FIGLIO CARMELO
Intervenuto a La vita in diretta, Carmelo Calì ha ripercorso la sua decisione di prendere in adozione i tre figli della cugina Marianna Manduca: «Non li conoscevamo, io Marianna non la vedevo da trent’anni: noi stavamo a Milano e loro in Sicilia, non sapevo niente di Marianna. Abbiamo avuto una notte per decidere, per la paura che venissero portati in una casa famiglia abbiamo deciso di portarli a Senigallia: se fosse capitata a noi una cosa del genere, a chi sarebbero andati i nostri figli? Siamo andati a prenderli a Palagonia e li abbiamo portati da noi, li abbiamo adottati». Il figlio Carmelo Calì Nolfo ha spiegato: «Se ci chiedessero di restituire il risarcimento, significherebbe un po’ come se lo Stato stia facendo un passo indietro, noi speriamo che faccia la cosa giusta. Abbiamo comprato un B&B, noi ci viviamo con questi guadagni: dovendo restituire i soldi dobbiamo vendere il B&B e ci verrebbe negato il futuro». Poi sul cugino della mamma e della sua compagna, che decisero di adottarli dopo la tragedia: «Provo amore, siamo molto felici di questa scelta che hanno fatto»