Marianna, Marco e Pietro: chi sono i figli di Gianni Morandi
Marianna, Marco e Pietro sono i figli di Gianni Morandi, nati da due relazioni differenti che il celebre cantante ha intrecciato nel corso degli anni. Focalizzandoci sulla sua vita privata, l’artista è stato inizialmente sposato con l’attrice Laura Efrikian, con la quale è convolato a nozze nel 1966: dal loro amore è nata nel 1967 la prima figlia Serena, che tuttavia morì poche ore dopo il parto, e i figli Marianna e Marco rispettivamente nel 1969 e nel 1974.
Gianni Morandi e Laura Efrikian divorziarono nel 1979 e, in seguito, il cantante instaurò dal 1994 una storia d’amore con Anna Dan, diventata poi sua moglie nel 2004 e con la quale tuttora condivide una romantica relazione; dal loro amore, inoltre, è nato il loro primo e unico figlio di coppia (il quarto per Morandi), Pietro, nel 1997.
Marianna e Marco: “Non potevamo mai sbagliare, eravamo i ‘figli di’“
Conosciamo ora nel dettaglio chi sono Marianna, Marco e Pietro, i figli di Gianni Morandi. Marianna Morandi è la primogenita: è un’attrice, si è diplomata presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma ed ha intrapreso una carriera al teatro e in tv, recitando in alcune miniserie. Inoltre, sul fronte privato è stata per anni la fidanzata di Biagio Antonacci, con cui ha avuto due figli, Paolo e Giovanni. Marco Morandi è anch’egli un cantante al pari del padre Gianni ed è diventato negli anni anche compositore e attore, arrivando a recitare nel film del 2001 Liberate i pesci per la regia di Cristina Comencini. “Il nostro problema è che non potevamo mai sbagliare, eravamo ‘i figli di’, sempre con lo sguardo degli altri puntato addosso, da come ci vestivamo a come ci comportavamo”, hanno raccontato Marianna e Marco Morandi in un’intervista al Corriere della Sera lo scorso giugno, in relazione al peso del loro cognome e alle alte aspettative su di loro.
Pietro è invece l’ultimo dei figli di Gianni Morandi: si è avvicinato alla musica sin da bambino ed è diventato negli anni un rapper con il nome d’arte di Tredici Pietro, pubblicando anche due album in studio. “Essere un figlio d’arte, come si dice, vale un po’ come giocare una carta: da una parte è un enorme svantaggio, dall’altra un enorme vantaggio. Io l’ho sempre presa come un enorme svantaggio“, ha raccontato il giovane rapper a Repubblica lo scorso maggio. E, soffermandosi sulla passione per la musica che lo accomuna al padre, pur con due stili differenti, ha ammesso: “Con mio padre siamo due mondi, due epoche e due stili diversi, al massimo possiamo essere vasi comunicanti ma è difficile fare un paragone tra noi”.