È ancora in gravi condizioni l’uomo che ha ucciso a coltellate l’ex Marianna Sandonà a Vicenza: sono critiche ed è in pericolo di vita. Migliorano invece le condizioni di Paolo Zorzi, amico e collega della vittima che la donna aveva contattato proprio per timore di quell’ultimo appuntamento con l’ex. Ma è ancora in terapia intensiva. Queste le ultime notizie sul femminicidio in provincia di Vicenza fornite da La Vita in Diretta, che ha fornito nuovi dettagli sull’aggressione. Pare che sia scaturita da una lista redatta dalla donna. Quest’ultima, proprio per evitare di incontrare di nuovo l’ex, aveva deciso di scrivere su un foglio tutti gli oggetti restituiti per evitare rivalse, ma a Luigi Segnini è sembrato un verbale, da qui la brutale aggressione. L’uomo ha aggredito Paolo Zorzi con due coltellate, poi si è scagliato contro la 43enne, che ha provato a scappare. L’assassino l’ha raggiunta e l’ha colpita alle spalle, lei è morta uccisa dalle coltellate negli istanti successivi, ma lui ha continuato a infierire. Quindi lui si è colpito nel tentativo di suicidarsi. «Le mie dipendenti mi hanno chiamato, avevano sentito le urla, quindi sono arrivata subito. La scena era raccapricciante. Una delle ragazze ha visto le scene finali, quando lui si è autoinferto i colpi. Abbiamo contattato i soccorsi e le forze dell’ordine. Si vedeva che per lei non c’era più nulla da fare», ha raccontato una testimone al programma di Raiuno. (agg. di Silvana Palazzo)



MARIANNA SANDONÀ, UCCISA A COLTELLATE DALL’EX

Ci sono degli aggiornamenti in merito al nuovo caso di femminicidio avvenuto quest’anno, vale a dire la brutale uccisione di Marianna Sandonà avvenuta a Vicenza e che ha visto il 38enne Luigi Segnini accoltellare a morte la 43enne ex compagna: infatti, stando a quanto si apprende, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del capoluogo venero hanno effettuato nel corso di questa mattina dei nuovi sopralluoghi nell’abitazione in località Mongaldella in cui lo scorso sabato pomeriggio era stata uccisa la donna ed era stato gravemente ferito un suo amico, il 45enne Paolo Zorzi, che l’aveva accompagnata e con cui la vittima aveva da qualche tempo intrecciato una nuova relazione sentimentale. Resta ora da capire cosa abbiano trovato nel nuovo sopralluogo gli uomini dell’Arma, dopo aver appurato che i 12 colpi con cui l’assassino si è accanito sulla Sandonà sono stati inferti con un coltello da sub modello “Combat”.



IL CORDOGLIO DEI COLLEGHI DI “MARY”

Il responsabile di questo nuovo caso di femminicidio ha poi tentato il suicidio con la stessa arma (colpendosi al torace) ed è stato successivamente trasportato in ospedale in gravi condizioni e dove si trova ancora ricoverato nel reparto di Rianimazione: l’uomo, come spesso avviene purtroppo in questi casi, non si era rassegnato alla fine della relazione con Marianna Sandonà, avvenuta circa un mese fa, e probabilmente voleva anche vendicarsi del nuovo compagno della donna. Intanto, mentre anche lo stesso Zorzi si trovi ancora in prognosi riservata presso l’Ospedale San Bortolo di Venezia (ma pare in condizioni migliori), non si danno pace i colleghi della vittima: presso la Dab Pump, la multinazionale dove lavorava la Sandonà, oggi le cronache locali parlano di un clima di commozione e di sgomento, tanto che è stato osservato dai dipendenti un minuto di silenzio in memoria di “Mary”.

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