Il dramma di Marianna Sandonà, 43enne uccisa con 19 coltellate dall’ex compagno Luigi Segnini nel 2019, è al centro della puntata di Amore Criminale in onda il 7 dicembre 2023. Il femminicidio si è consumato a Montegaldella, in provincia di Vicenza, sotto gli occhi di un amico e collega della vittima, Paolo Zorzi, chiamato dalla stessa a fare da testimone durante l’ultimo incontro in cui lei avrebbe dovuto restituire all’ex fidanzato 38enne i regali che le aveva fatto durante la loro relazione. L’uomo, nel disperato tentativo di difendere Marianna Sandonà dai fendenti inferti da Segnini, è rimasto gravemente ferito ed è finito in coma farmacologico per poi diventare, al suo risveglio, teste chiave dell’accusa.



Marianna Sandonà lavorava come operaia in una fabbrica e aveva il ruolo di capoturno del suo reparto. Luigi Segnini un camionista assunto a tempo determinato nella stessa azienda. La loro relazione sarebbe sfociata presto in una convivenza, via via sempre più difficile a causa del carattere freddo e solitario dell’uomo. Sarebbe stato Segnini a interrompere il rapporto, chiedendo alla donna la restituzione di tutti gli oggetti che le aveva donato. L’8 giugno 2019 il delitto: Marianna Sandonà si sarebbe recata all’appuntamento con il suo ex insieme al suo amico e all’arrivo dell’uomo sarebbe esplosa una violenta lite nella quale è spuntato un coltello impugnato dallo stesso Segnini. L’arma del delitto usata per colpire la 43enne con 19 coltellate e ferire gravemente il suo accompagnatore. Luigi Segnini avrebbe tentato il suicidio con la stessa lama, ma sarebbe stato soccorso e salvato. A suo carico è stata emessa una condanna definitiva per omicidio e tentato omicidio alla pena di 20 di reclusione.



Omicidio Marianna Sandonà, il racconto dell’amico testimone oculare del delitto

Marianna Sandonà è stata uccisa davanti all’amico Paolo Zorzi, in coma farmacologico per settimane e poi diventato testimone chiave dell’accusa a carico di Luigi Segnini con il suo drammatico racconto. Secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera, l’amico e collega della vittima si sarebbe svegliato in ospedale urlando, in preda alla paura e alla disperazione forse nella convinzione di essere ancora sulla scena del crimine di fronte all’assassino. Interrogato dai carabinieri sulla dinamica dell’omicidio, Zorzi avrebbe riferito che Segnini sarebbe sceso dall’auto con il coltello in mano per poi scagliarsi come una furia contro l’ex compagna.



L’amico della vittima ha tentato di difenderla, purtroppo senza riuscirvi, ed è stato a sua volta raggiunto da alcuni fendenti tra cui uno al polmone. Per questo sarebbe stato sottoposto a due delicati interventi chirurgici prima di poter descrivere agli inquirenti cosa ha visto e sentito quel maledetto 8 giugno 2019. Stando al racconto dell’uomo, l’ex compagno di Marianna Sandonà avrebbe agito rapidamente “urlando come un pazzo” e, dopo aver accoltellato l’ex compagna e l’amico che l’aveva accompagnata a quell’ultimo appuntamento, avrebbe tentato di sgozzarsi senza riuscirvi.