A dieci anni di distanza dall’ultima volta, Mariastella Gelmini torna in una squadra di governo in qualità di ministro. Se nell’ultimo esecutivo guidato da Silvio Berlusconi ricopriva il ruolo di ministro dell’Istruzione, in quello appena nato presieduto da Mario Draghi la Gelmini è ministro agli Affari regionali e Autonomie. Gelmini di fatto rileva Francesco Boccia in una casella rivelatasi cruciale e non particolarmente comoda nei mesi della pandemia, quella che fa da raccordo tra il governo di Roma e i governatori delle Regioni. Berlusconiana di comprovata fede, 48 anni a luglio, Gelmini è nata a Leno, in provincia di Brescia. Gli studi classici in un liceo cattolico, poi la laurea in giurisprudenza con specializzazione in diritto amministrativo, seguita da una rapidissima ascesa nelle file di Forza Italia.
MARIASTELLA GELMINI, NUOVO MINISTRO AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE
Mariastella Gelmini diventa presidente del club forzista di Desenzano dal 1994, anno della discesa in campo di Silvio Berlusconi. Solo quattro anni più tardi è lei la prima degli eletti alle amministrative: la dimostrazione che il consenso sul territorio per lei non è un problema. Nel 2002 è assessore al territorio della provincia di Brescia, mentre nell’aprile 2005 entra nel consiglio regionale della Lombardia. Passa un mese e Silvio Berlusconi decide di nominarla coordinatrice regionale di Forza Italia in Lombardia. Alle Politiche del 2006, vinte dall’Unione di Romano Prodi per un pugno di voti al Senato, Gelmini entra in Parlamento. Due anni più tardi, quando ad imporsi su Veltroni è il Cavalieri, diventa ministra a 35 anni, risultando la più giovane responsabile dell’Istruzione che ci sia stata in Italia. Mondo che conosce bene, avendo una sorella insegnante, ma che non le impedisce di ricevere delle critiche da professori e studenti quando, tra il 2008 e il 2010, firma la riforma della scuola, introducendo fra le altre cose la figura del maestro unico alle elementari e due nuovi licei, scienze umane e musicale e coreutico.