L’attacco russo all’ospedale pediatrico di Mairupol ha scosso le coscienze di tutti noi. Mariella Enoc, presidente del “Bambino Gesù” di Roma”, ai microfoni di Oggi è un altro giorno ha parlato del suo sentimento di impotenza di fronte a quelle immagini terribili: «Quando ho visto quelle immagini ho pensato subito che quelle bombe potevano cadere sull’ospedale Bambino Gesù. Noi dobbiamo riportare a noi quello che sta succedendo. Viviamo tutto ciò da una posizione favorevole, ma ho sentito questa vicenda come potesse succedere a noi e mi sono sentita impotente. Io ho visto la guerra in Siria, ma questa volta si ha l’impressione che tutto quello che si fa sia davvero una goccia così piccola di fronte a una violenza così grande».



Il “Bambino Gesù” di Roma è in prima linea per accogliere e curare tutti i bimbi in fuga dall’Ucraina e in questi primi giorni sono già tante le storie che spezzano il cuore, come spiegato Mariella Enoc: «Noi abbiamo bambini e famiglie, altre ne stanno arrivando. Adesso abbiamo 14 bambini, in condizioni già di grave malattia. Hanno fatto viaggi terribili, non c’erano più farmaci. Adesso dovrebbero arrivare altri 30 bambini nei prossimi giorni. Questi numeri possono sembrare tanti, ma in realtà sono nulla. I bambini oncologici stanno morendo nei rifugi».



MARIELLA ENOC SULLA CRISI IN UCRAINA

«Per i bambini è una tragedia particolare, perché questi segni rimangono in loro. E anche nei nostri giovani, usciti dal Covid che si trovano in una situazione che non capiscono», ha spiegato Mariella Enoc a Oggi è un altro giorno. La presidente del nosocomio capitolino ha poi parlato della pace dal punto di vista dei cristiani: «La pace non è pacifismo per un cristiano. La pace è anche potersi difendere. E’ riconosciuto il diritto alla difesa. Quello che stanno facendo gli ucraini oggi è incredibile, nobile, va oltre quello che possiamo immaginare. Anche loro lanciano bombe e uccidono soldati, ma ci mancherebbe che non ci fosse la difesa». Mariella Enoc ha ammesso di non aver avuto contatti con Papa Francesco in questi giorni, ma nemmeno l’intervento del pontefice potrebbe cambiare le sorti di questo sanguinoso conflitto: «L’avevo avvisato di tutte queste cose. Lui ha cercato di fare dei gesti, ma neanche lui troverebbe accoglienza da Putin, non potrebbe ottenere qualcosa».

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