La grande cantautrice tarantina, Mariella Nava, è stata intervistata quest’oggi da Dedicato, su Rai Uno. “Noi cantautrici un po’ di strada la stiamo facendo”, esordisce la sessantunenne pugliese autrice di numerosi canzoni famosi per i più grandi della musica italiana. Fin dagli esordi si era capito il talento di Mariella Nava, visto che il suo primo album venne subito premiato con un riconoscimento di assoluto prestigio: “Un’esperienza molto bella il mio primo album la mia prima esperienza e riuscire ad ottenere un riconoscimento come il Premio Tenco fu un consolidare la mia ricerca. Mi ricordo un bigliettino di Amilcare Rambaldi, organizzatore del Premio, che disse benvenuta ragazza, ce l’ho ancora conservato”.
Quindi il terzo posto inatteso a Sanremo nel 1999: “Ottenni il terzo posto e il premio come miglior musica, fu una cosa inaspettata, non pensavo di riuscire ad arrivare al podio”. Ma viene prima il cuore o la testa nello scrivere le canzoni? “Prima il cuore o la testa nello scrivere la canzone? Il cuore, l’input emozionale mi spinge a raccontare un fatto e poi arriva la tecnica e la testa, ma sempre il cuore avanti”. Fra i tanti artisti per cui ha scritto canzoni anche Andrea Bocelli: “Per amore di Bocelli è la canzone mia più conosciuta al mondo. Parto prima dal testo o dalla musica? Il testo mi da la dimensione, l’ambientazione sonora, ciò che devo raccontare, faccio un po’ come una regista che deve comporre la scenografia per il film, mi metto al piano, già so di cosa voglio parlare ma poi cesello la parola. C’è anche vita quotidiana, voglio essere specchio della vita, voglio che gli altri si ritrovino nella mia stessa situazione, nella mia ricerca, nel pensare, nella mia rabbia”.
MARIELLA NAVA: “HO SCOPERTO IL PIANOFORTE A 7 ANNI”
Sul suo primo approccio alla musica: “Ho scoperto il pianoforte a Taranto a 7 anni – ha spiegato Mariella Nava – non era stato acquistato per me ma per mia sorella più grande di me di qualche anno, lei ha iniziato a studiare e io la osservavo piano piano avvicinandomi, ero attratta. L’insegnante ha consigliato mia madre di far studiare anche a me e poi mia sorella ha fatto altro, lei è assistente sociale ora. Mi ha dato qualcosa per le canzoni? Tutte le persone mi danno input io porto le persone a raccontarsi e a sfogarsi”.
Sul brano ‘Questi figli’, scritto per Morandi: “Una canzone che avevo scritto perchè ero tornata un po’ tardi rispetto a quanto promesso a mia mamma che era molto attenta. Lei diceva che tutti i miei bambini sono figli, era un’insegnante. L’ho fatta preoccupare e quell’ansia l’ho raccolta in questa canzone che Morandi ha fatto sua. Morandi l’ha ascoltata, si è emozionato, mi chiese quanti anni aveva telefonandomi a casa”. Infine su Renato Zero: “Incontro determinante per la mia vita ha consolidato la consapevolezza di avere questa stima da parte di un grande che ti chiede di scrivere per me. Ebbi paura di questa richiesta non essendo certa di essere all’altezza, poi ha letto il testo e si è immedesimato e non immaginavo sarebbe andato a Sanremo, e quando la cantò fu standing ovation, il pubblico non si fermava più ad applaudire”.