Marilyn Manson ha accettato di consegnarsi alla polizia di Los Angeles che, in possesso di un mandato, lo ha arrestato per un episodio avvenuto nel 2019. A riportare la notizia è il sito Deadline Hollywood. Nonostante le recenti accuse di violenza sessuale e molestie che gli sono state fatte da alcune ex fidanzate, l’arresto riguarda un altro fatto ancora. Manson avrebbe sputato addosso ad un’operatrice video che stava riprendendo una data del suo tour nel New Hampshire ad agosto di due anni fa, lei ha denunciato l’aggressione il giorno dopo. Ma si parla anche di spari.



Il mandato è stato reso noto a maggio di quest’anno dal Dipartimento di Polizia di Gilford e ora il cantante potrebbe essere chiamato in giudizio entro metà agosto. Intanto il suo avvocato, Howard King, ha negato qualsiasi comportamento aggressivo durante lo spettacolo e in una dichiarazione a NME ha detto: “Per chi ha partecipato a un concerto di Marilyn Manson, non è certo un segreto che gli piaccia provocare sul palco, specialmente di fronte a una camera”.



Le diverse accuse a Marilyn Manson

Dalle parole dell’avvocato di Manson si deduce che tutto sarebbe iniziato con una richiesta di risarcimento per più di 35 mila dollari “da parte di una videomaker dell’evento, perché una piccola quantità di saliva era entrata in contatto con il suo braccio, ci sembra ridicolo”. Dopo aver chiesto la prova di eventuali presunti danni, non hanno ricevuto risposta e si dicono pronti a collaborare con le autorità “come abbiamo sempre fatto in tutto”.

Oggi, a distanza di due anni da quell’episodio, Marilyn Manson si è consegnato volontariamente alle forze dell’ordine per rispondere alle accuse fatte a suo carico, e a convincerlo sarebbero stati i suoi legali. Rischierebbe una pena detentiva non superiore a un anno di carcere e una multa di 2 mila euro. Intanto il Dipartimento di Polizia di Los Angeles sta portando avanti le indagini sulle accuse di violenze sessuali che vedono il cantante protagonista tra il 2009 e il 2011, quando risiedeva a West Hollywood.