LA LETTERA DI MARINA BERLUSCONI CONTRO “REPUBBLICA” SUI DEBITI FININVEST: “TUTTO RIPAGATO, NULLA C’ENTRA CON INGRESSO IN POLITICA”

Fare debiti non è reato e comunque tutto è stato ripagato con un’azienda che ha portato in 30 anni quasi 7 miliardi di euro nelle casse dello Stato: così Marina Berlusconi risponde nettamente con una lunga lettera apparsa su “La Repubblica” del 29 luglio 2024 alle accuse mosse da un precedente articolo di Lirio Abbate – sempre su “Rep” – in merito ai 4mila miliardi di debiti di Fininvest con le banche che avrebbero “portato” Silvio Berlusconi ad entrare in politica per risolvere la contesa.



La primogenita del Cav scomparso nel 2023, imprenditrice e presidente di Fininvest, risponde punto su punto sottolineando come i miliardi dei debiti dell’azienda di famiglia siano stati tutti ripagati: «non c’è un singolo centesimo del nostro debito che non sia stato sempre ripagato al sistema bancario». L’attacco di “Repubblica”, che cita una consulenza tecnica dei pm di Firenze nel merito delle indagini sulle stragi di mafia del 1993, è così da considerarsi una mezza “bufala” secondo Marina Berlusconi: «tutte le aziende che vogliono crescere si indebitano. E non mi risulta che, almeno per il momento, questo sia un reato».



“SIETE DEFORMATI DALL’IDEOLOGIA“: UNA DURISSIMA MARINA BERLUSCONI (CON ALTRETTANTO REPLICA DI “REP”)

I debiti pregressi con le banche poi ripagate con la crescita di Fininvest-Mediaset, assieme alle due quotazioni di Borsa di inizio anni Novanta, spiega ancora Marina Berlusconi nella “puntuta” lettera a “La Repubblica”, hanno incontrato un forte favore degli investitori permettendo un’ottima crescita a ridosso del nuovo Millennio: ebbene, tutto questo nulla c’entra con l’ingresso in politica di Silvio Berlusconi, come invece l’articolo di “Rep” «tenta di insinuare. Quelle aziende sono, oggi come allora, leader sul mercato azionario nei loro settori di riferimento».



Secondo la prima figlia del Cav, la solidità del gruppo Fininvest smentisce ogni potenziale argomento sollevato in questi trent’anni per illeciti presunti e scenari “oscuri”: da “Repubblica” a tutti gli altri, Marina Berlusconi scrive «osservate la realtà con gli occhi deformati dall’ideologia». Ad inizio lettera è la stessa figlia dell’ex Premier ad aver citato la missiva spedita da Svilio Berlusconi al “Giornale” in risposta all’editoriale del fondatore di “Repubblica” Eugenio Scalfari del 1993 dove veniva sollevata la questione dei debiti con le banche: «Una grande realtà imprenditoriale […] ha posto fine al monopolio dell’informazione televisiva realizzando telegiornali obbiettivi, imparziali, impermeabili alle pressioni dei partiti, gli unici Tg fuori dal coro. E questa è la ragione più profonda per cui Scalfari si produce nei suoi attacchi forsennati».

Appuntita anche la replica del quotidiano diretto da Maurizio Molinari, con il cronista Lirio Abbate che dice di prendere atto della risposta di Marina Berlusconi ma che non intende accettare il tema di fondo: «non c’è da stupirsi quando un giornalista si trova davanti una notizia, vera e documentata, perché in questi casi ha un solo obbligo, quella di pubblicarla. La consulenza tecnica a cui si fa riferimento e che contiene l’esplicita indicazione della “discesa in campo politico” è stata depositata poche settimane fa, quindi è attuale». Per “Rep” Berlusconi e la Fininvest ancora oggi vanno “scandagliate” per cercare prove di presunte teorie giudiziarie finora sempre smentite dai fatti: la lettera di Marina Berlusconi farà invece probabilmente infuriare il mondo “Rep” vicino alla sinistra, la stessa parte politica che era rimasta “ammirata” per le tesi della imprenditrice sui diritti civili (usate come “spinta” per una eventuale interna al Centrodestra).