«Tra lui e Draghi c’è sintonia, e lo dimostrano anche molte delle scelte di questo governo»: parla Marina Berlusconi, Presidente di Fininvest e Mondadori, nella lunga intervista a “Il Giornale” e lo fa a 360° gradi come suo solito. Politica, ma anche imprenditoria, fase sociale per il Paese nel periodo più difficile dal Dopoguerra a questa parte: l’accordo Silvio Berlusconi-Mario Draghi ha consentito un consolidarsi dell’asse liberale-cattolica-socialista attorno alla quale tutti gli altri partiti, dalla Lega al Pd financo al M5s si sono riuniti in questo complesso ma per il momento solido Governo di unità nazionale.



«E’ vero che mio padre è stato il primo a sostenere Draghi. E non parlo del 2020, quando l’ha proposto come premier, ma del 2005, quando da presidente del Consiglio lo aveva indicato come governatore della Banca d’Italia, e anche del 2011, quando lo aveva imposto al vertice della Banca centrale europea», spiega ancora la prima figlia del Cavaliere, ringraziando la venuta di Draghi a Palazzo Chigi anche per la “riabilitazione” compiuta del padre, di nuovo al centro della politica. «Mio padre non ha alcun bisogno di riabilitazioni in quanto è innocente. Il riconoscimento del suo ruolo politico, semmai, è un parzialissimo risarcimento morale. Sì, questa è la parola giusta: un risarcimento. Anche se risarcirlo di tutte le ingiustizie che ha subìto, ahimé, è davvero impossibile», ammette Marina Berlusconi che sottolinea quanto il padre sia comunque stato «la vittima più illustre del populismo giustizialista che per anni ha intossicato l’Italia. Ma sono convinta che in molti oggi abbiano capito come l’incitamento all’odio contro mio padre sia stato dettato dal pregiudizio e dall’ostilità preconcetta di chi avversava le sue spinte al cambiamento. Perché il pensiero unico è un veleno, ammorba le vittime ma alla lunga anche gli avvelenatori»



LA VERSIONE DI MARINA

Secondo Marina Berlusconi il Governo Draghi ha dato un colpo «micidiale» a quella sorta di «elogio dell’incompetenza e alla retorica dell’uno vale uno» (ogni riferimento al Movimento 5 Stelle e all’era Giuseppe Conte è ovviamente voluto da parte di “donna Marina”), e questo lei stessa non può che apprezzarlo. «Questo governo sembra in grado di far fronte alle peggiori emergenze. Il premier Draghi sta lavorando bene, vedo fatti e numeri che parlano chiaro, anche se la la politica non è il mio campo. Da imprenditrice vedo che il Paese riparte, l’economia si libera e termina l’era dell’incompetenza», commenta la n.1 di Fininvest e Mondadori al “Giornale”. Con poi la soddisfazione di un padre “riabilitato”, il giudizio sull’era Draghi è molto più che positivo per Marina Berlusconi: «Con Draghi finisce l’incubo. Noto solo che, proprio come capita a certi incubi che al risveglio scompaiono, sembriamo avere dimenticato che fino a pochi mesi fa, a Palazzo Chigi, c’era chi sembrava convinto che per battere il Covid bastasse ordinare costosi tendoni a forma di primula, o chi dal balcone proclamava improbabili sconfitte della povertà». In conclusione, una “frecciata” viene mandata anche a Domenico Arcuri e Luigi Di Maio quando Marina sottolinea come «Da persona che si occupa di imprese, vedo fatti e numeri che parlano chiaro. Per il resto faccio l’editore, la politica non è il mio campo. Noto solo che, proprio come capita a certi incubi che al risveglio scompaiono, sembriamo avere dimenticato che fino a pochi mesi fa, a Palazzo Chigi, c’era chi sembrava convinto che per battere il Covid bastasse ordinare costosi tendoni a forma di primula, o chi dal balcone proclamava improbabili sconfitte della povertà».

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