Dal reddito di cittadinanza ai sussidi, mesi intensi per la ministra Marina Calderone. Intervistata dal Corriere della Sera, la titolare del Lavoro e della Politiche Sociali ha spiegato di affrontare ogni problema con equilibrio e lungimiranza, ricordando che a ogni dossier corrispondono diritti, tutele, futuro di milioni e milioni di famiglie.
Uno dei passaggi più importanti riguarda la gestione del sistema pensionistico, Marina Calderone è netta: “La riforma del sistema pensionistico abbraccia le competenze di più dicasteri e non solo di quello del Lavoro. La sostenibilità del sistema è un tema centrale e richiede attente valutazioni sulle risorse da impiegare e sui percorsi da attivare. A questo proposito, per la valutazione dell’incidenza della spesa previdenziale e assistenziale, abbiamo ricostituito l’Osservatorio per la spesa previdenziale che avrà il compito di elaborare analisi e proposte da condividere con il Parlamento e le Parti Sociali”.
Il punto della ministra Marina Calderone
Per quanto riguarda i giovani, la ministra ha spiegato che nel prossimo decreto lavoro ci sarà un intervento pensato al loro ingresso nel mondo del lavoro attraverso l’agevolazione dell’incrocio tra domanda e offerta e incentivando le aziende ad assumerli: “Ma c’è da intervenire anche sull’apprendistato, che è necessario funzioni meglio per essere utile”. Marina Calderone ha poi parlato delle modifiche al reddito di cittadinanza, smentendo presunte riduzioni della platea dei beneficiari: “Tutt’altro. Si tratta di interventi frutto di una visione globale, quindi vanno valutati tutti assieme quando saranno ufficiali. Posso certamente dire che l’obiettivo è di non escludere nessuno dalle iniziative dello Stato che devono però mirare non all’assistenza fine a sé stessa, ma a far lavorare il maggior numero di persone. L’errore in passato è stato quello di volere gestire con la stessa misura politiche passive e attive”. Il governo pensa anzi di ampliare la platea dei nuclei familiari in condizioni di fragilità, a partire dai malati molto gravi: “Sul fronte politiche attive stiamo creando le condizioni affinché i disoccupati trovino occupazione nei posti di lavoro che in Italia ci sono. Basta fare un giro per le nostre città per vedere gli esempi di come la ricerca di personale è diffusa su tutto il territorio nazionale”.