La produttrice cinematografica, sceneggiatrice e attrice italiana, Marina Cicogna riceverà il 10 maggio il David di Donatello alla carriera. L’88enne ha rilasciato un’intervista al ‘Corriere della Sera’.
Marina è stata la prima produttrice al mondo a vincere l’Oscar con ‘Indagine di un cittadino al di sopra di ogni sospetto’. Il nonno di Cicogna ha fondato il Festival di Venezia e lei lo ha ricordato così: “Nel 1932 questo signore, vede che gli attori americani vanno in vacanza a Venezia e per aiutare i suoi alberghi tira su un lenzuolo per proiettare film”.
Marina Cicogna: “I miei erano film di artisti che erano anche scrittori”
Una grande soddisfazione per Marina Cicogna, ricevere il David di Donatello come ha sottolineato al ‘Corriere della Sera’: “Mi fa molto piacere. È successa una cosa inattesa e bizzarra, da qualche anno si ricordano di me. Incontrai Giorgio Napolitano quando era Presidente e mi disse, lei ha fatto tanto per il cinema. Sì ma non ho mai avuto nessun riconoscimento, risposi. Tre giorni dopo mi chiamò il Quirinale, lei ha avuto un Cavalierato al merito. Poi mi richiamarono, ci siamo sbagliati, è Grand’ufficiale della Repubblica”.
Un premio alla carriera di Marina nel mondo del cinema: “I miei erano film di artisti che erano anche scrittori, come Patroni Griffi. In buona parte rispecchiavano la mia libertà. In ‘Helga’ per la prima volta si vedeva un parto. Avrei potuto fare di più, ho lavorato nel decennio dei 70, poi tornai dagli Usa e in Italia andavano solo filmetti comici. Ci fu la tragedia del suicidio di mio fratello Bino, e per i debiti lasciati mia madre dovette vendere tutto. Il mondo del cinema c’è stato contro”. Una difficoltà in più per Marina è stata affermarsi in un ambiente maschilista: “Non riuscii a produrre Il conformista neanche spaccandomi la testa, e lo stesso per Il portiere di notte di Liliana Cavani”.
Marina Cicogna: “Marylin Monroe era attratta da qualsiasi cosa fosse italiana”
Sul capitolo relativo al premio Oscar, Marina Cicogna, al ‘Corriere della Sera’, ha detto: “Mio padre, che era un ingegnere estraneo al cinema, prese l’Oscar per aver prodotto Ladri di biciclette e io per Indagine diretto da Elio Petri, con Volonté che divenne stranamente mio amico. Un commissario omicida. L’anno prima c’era stata la strage di piazza Fontana. Avrai tutti addosso, mi dissero. Zeffirelli mi accusò di aver prodotto un film comunista. A Cannes mi diedero il premio alla giuria, non la Palma d’oro. Così non andai agli Oscar, convinta che non l’avrei preso. Invece…”.
Su Marylin Monroe, l’88enne ha raccontato che era attratta da qualsiasi cosa fosse italiano: “comunicava insicurezza per la ricerca del suo personaggio, sul set faceva impazzire i registi, dove devo mettere il dito, e la gamba?”. Invece, Marlon Brando era un uomo silenzioso e misterioso. Simpatica e divertente, gli aggettivi utilizzati da Cicogna per descrivere Greta Garbo. Poi Marina ha aggiunto: “Ebbi un flirt con Lex Barker, il Tarzan del cinema; Gianni Agnelli entrò in camera con una torcia per vedere se era così bello: mi fate vedere questo Tarzan? In effetti non è così male, disse. Con Anita Ekberg ebbe una relazione, direi relativamente importante”.
Marina Cicogna: “Florina Bolkan la conobbi a Parigi a casa di Elsa Martinelli e Willy Rizzo”
Un argomento dell’intervista a Marina Cicogna è stato riservato al flirt con Alain Delon: “Alain a Megève lasciò sotto la porta di una stanza d’hotel che condividevo con Ljuba Rizzoli, bellissima, un biglietto: ti aspetto nella camera 104. Mancava il destinatario. Strappai il biglietto dalle mani di Ljuba e mi precipitai io. Ero la ragazzina invaghita di un mito, galleggiai sospesa in un’altra dimensione per qualche settimana. Florinda, la conobbi a Parigi a casa di Elsa Martinelli e Willy Rizzo. Lei era appena tornata da una vacanza a casa Kennedy. La trovavo molto speciale, solare, libera, disinibita, fisico asciutto, sorriso infantile, aspetto un po’ androgino. Era stata executive hostess della compagnia aerea Varig, accompagnava i passeggeri più famosi. Ci siamo conosciute poco a poco. Alle sue scappatelle davo poco peso, ma si rifiutava di accettare la mia con Benedetta, che dovette nascondersi in un armadio, tra i miei vestiti. Ci vivo da quasi 40 anni”.
Parole non positive, invece per il Festival di Cannes da parte di Marina: “È un Festival che detesto per la sua ridicola pomposità. Non riesci nemmeno ad attraversare la strada. La prima volta ci andai per ‘Metti, una sera a cena’.