Sono passati quasi dieci anni dall’omicidio di Marco Vannini, ucciso in casa della fidanzata, Martina Ciontoli. Il giovane si trovava a Ladispoli, dalla ragazza: a colpirlo è stato probabilmente il suocero, con una pistola, che ha poi allertato i soccorsi, troppo tempo dopo. Antonio Ciontoli, sottufficiale della Marina Militare con un ruolo nei servizi segreti, ha dato varie versioni sull’accaduto: l’uomo si trova ore in carcere, così come la moglie Maria Pezzullo e il figlio Federico. La condanna per l’uomo, padre di Martina Ciontoli, è di omicidio volontario con dolo eventuale in Cassazione. A cercare a lungo giustizia per Marco Vannini sono stati i genitori, Marina Conte e il padre Valerio. I due hanno combattuto nelle aule di Tribunale e non soltanto per chiedere a gran voce la condanna per la famiglia Ciontoli, che avrebbe potuto salvare Marco ma non lo ha fatto.



Il delitto di Marco Vannini torna ora in tv, su Rai 2. Secondo la mamma di Marco, Marina Conte, “sarà un’altra occasione per parlare di nostro figlio e un’occasione per ringraziare ancora una volta tutti gli italiani che per l’interno arco del processo e non solo hanno continuamente espresso alta la loro vicinanza e solidarietà alla nostra battaglia di verità per Marco”. Marina, parlando a “Civonline”, spera che la “pena detentiva sia veramente rieducativa per la famiglia Ciontoli, che più volte hanno espresso scuse, ma sempre spronate perché a ridosso di sentenze giudiziarie”.



Genitori Marco Vannini, il padre: “Hanno pensato a tutto ma non a salvare Marco”

La casa in cui è stato ucciso Marco Vannini dovrebbe andare all’asta per ripagare la famiglia del giovane e i suoi genitori, Marina Conte e Valerio Vannini, come parte del risarcimento. L’iter è molto complesso: gran parte dei soldi andrà infatti alla banca poiché i Ciontoli non hanno pagato interamente le rate del mutuo. Come spiegato dal padre di Marco Vannini, Valerio, “anche da questa storia legata a un bene materiale. Hanno pensato proprio a tutto, come al prestito per la casa dove è stato ucciso nostro figlio. Non hanno però pensato a salvarlo quando era stato colpito con la pistola. Il nostro Marco non ce lo ridarà nessuno”.

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