Antonio Ciontoli a Storie Maledette a tutto tondo: la morte di Marco Vannini, il processo mediatico e non solo. Il capofamiglia ha parlato anche di Marina Conte, madre di Marco, e dell’accanimento dei media nei confronti del figlio Federico Ciontoli: «Come ho già detto, non me lo so spiegare: l’unico motivo è nell’accanimento della parte civile ed in particolare nella mamma di Marco, che più volte ha indicato Federico come ipotetico esecutore». Prosegue Antonio Ciontoli: «I media dovrebbero aiutarla in qualche modo, aiutare una madre che comprensibilmente prova rabbia per la perdita di un figlio di 20 anni, bello come il sole e buono come il pane. A lei è dovuto e permesso tutto, principalmente da me, ma aiutarla non significa innescare dei dubbi per il solo processo mediatico. Bisognerebbe starle vicino veramente con affetto e con amore». Ed evidenzia: «Non so se mai riuscirò a perdonarmi questo errore, questi grossi errori che ho fatto. Il pensare di non poter immaginare quanto sia doloroso e incommensurabile la perdita di un figlio o la morte di un giovane di 20 anni, è impensabile». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



MARINA CONTE, MAMMA DI MARCO VANNINI CONTRO ANTONIO CIONTOLI

Torna allo scoperto Marina Conte, la mamma del povero Marco Vannini, ucciso a soli 20 anni a maggio di quattro anni fa. La madre del ragazzo è stata intervistata dai microfoni del Corriere della Sera, dopo che Antonio Ciontoli, colui che è stato condannato per l’omicidio di Marco, ha parlato al programma “Storie Maladette” su Rai Tre. «Non ho guardato il programma per scelta, l’ho registrato e pensavo di poter aspettare di essere pronta. Ma sono stata travolta dalle telefonate e la mia indignazione è cresciuta a ogni passaggio che mi veniva raccontato. Mi chiedo: perché due puntate in prima serata? Perché non aspettare la sentenza definitiva come per gli altri casi?». A Marina Conte non sembra piacere l’atteggiamento di Ciontoli: «Da un po’ di tempo – afferma – ha molta voglia di parlare con un vittimismo indecente. Sono schifata – aggiunge senza troppi giri di parole – e questo personaggio si dovrebbe vergognare».



MARINA CONTE, PARLA LA MAMMA DI MARCO VANNINI

Ciontoli ha affermato di aver condannato la sua famiglia ad un ergastolo di fatto: «Ma come si può dire una cosa così schifosa? – ribadisce la 54enne madre di Marco Vannini – Sono quattro anni e due mesi che non vivo più, e so che questa pena non finirà mai. Non vedremo più Marco entrare dalla porta di casa, mentre lui ha una vita davanti e avrà forse dei nipoti». La madre della vittima ha sempre respinto la tesi sostenuta da Ciontoli senior, secondo cui quest’ultimo avrebbe avuto talmente tanta confidenza con Marco, al punto da entrare in bagno mentre lui stava facendo la doccia: «Vogliono far passare Marco da una persona diversa da quella che era – sostiene con forza la mamma – e così offendono lui e la nostra famiglia. E tutto questo perché una volta Ciontoli accompagnò mio figlio a una visita medica militare… mica i dottori fanno assistere gli estranei».



“NON AVRO’ MAI LA VERITA’”

Una vicenda che presenta ancora diversi lati oscuri, a cominciare dai pesanti ritardi nel chiamare i soccorsi, nonché nell’avvisare gli stessi genitori di Marco, con la moglie di Ciontoli che chiamò Marina dicendole che il figlio era caduto dalle scale: «Si permette di dire che Marco era come un figlio per lui – replica la donna che poi si domanda – ma per un suo figlio avrebbe aspettato tanto ad andare in ospedale?». Dopo la sentenza in secondo grado che ha condannato Antonio Ciontoli a cinque anni di reclusione (nel primo grado gli anni erano 14), la famiglia di Vannini ha fatto ricorso in Cassazione, ma la madre di Marco sembrerebbe ormai affranta: «La verità non la avrò mai perché non la diranno. Per la giustizia ho ancora qualche speranza in Cassazione».