Marina Fanfani racconta alcuni episodi della sua vita accanto al padre Amintore Fanfani. “Era molto arguto e con la battuta sempre pronta. Era un padre anticonvenzionale. Non ci raccontava le favole, ma ci raccontava le storie della Bibbia”, ricorda Marina Fanfani. “Mia madre e mio fratello Alberto erano appassionati di animali. La nostra casa era una fattoria. Avevamo anche un ghepardo e avevamo anche un merlo indiano che parlava tutto il giorno. Quando è uscito un articolo di giornale dal titolo “L’uccello della signora Fanfani”, mamma l’ha mandato via”, ricorda Marina scatenando le risate di Serena Bortone e degli altri protagonisti di Oggi è un altro giorno. “Non ci annoiavamo perché eravamo sette figli e mamma era molto simpatica. Papà è stato molto severo, gli bastava uno sguardo per farci stare tranquilli”, conclude ricordando come il Referendum sul divorzio. “Era molto religioso e per lui la famiglia era inviolabile. Fu una sconfitta per lui”, dice ancora (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
Chi Marina Fanfani?
Marina Fanfani è la terza figlia di Amintore Fanfani e della prima moglie Biancarosa Provasoli. Marina è nata a Viggiù, in provincia di Varese, il 6 aprile 1944, dopo Anna Maria e Maria Grazia, prima di Alberto, Benedetta, Giorgio e Cecilia. Il 30 giugno 1962 Marina Fanfani ha sposato Massimo Londei, con testimone Antonio Segni. Il ricevimento si è svolto al Grand Hotel di Roma. Marina Fanfani svolge ancora oggi la professione di notaio. Nel 2003 un incendio scoppiato nel tardo pomeriggio a causa del corto circuito elettrico di un computer ha danneggiato lo studio notarile della, figlia del leader della Dc, Amintore Fanfani, in via Sonnino, a Prati. Le fiamme hanno interessato soprattutto la stanza dell’archivio che si trova al quinto piano dell’edificio.
Marina Fanfani e l’eredità del padre Amintore
Lo scorso maggio i figli di Amintore Fanfani hanno preso le distanze dall’asta romana “dedicata” al padre: “Chiedo alla casa d’aste Bertolami, anche a nome dei miei fratelli e sorelle, di rettificare il titolo dell’appuntamento in programma l’11 giugno. Non si tratta, infatti, dell’eredità di nostro padre, semmai della seconda moglie, Maria Pia Tavazzani”, ha detto all’Adnkronos Giorgio Fanfani. Lo storico leader della DC, infatti, abitò solo poche ore prima di morire l’appartamento di Corso Rinascimento a Roma, da cui provenivano leopere in vendita. La casa di famiglia, in via Platone, fu distrutta infatti da un incendio nel 1999. Il figlio di Fanfani ha aggiunto: “E mi piace sottolineare e ricordare che nessuno, proprio nessuno dei figli di Amintore Fanfani sta vendendo qualcosa. L’unica eredità che ci ha lasciati nostro padre è morale“.