Marina Terragni, autrice e femminista, è stata intervistata stamane in collegamento dal programma di Canale 5, Mattino 5 News. Si parlava con Francescco Vecchi dell’iniziativa per bimbi transgender sostenuta dall’università Rome Tor Vergata che ovviamente ha fatto scattare la polemica. “Se delle famiglie vedono queste cose – spiega in diretta tv il conduttore mostrando il volantino – stiamo andando troppo alla leggera su questi temi? Laboratori per bambin con asterisco, trans e gender creative, poi una pioggia di asterischi e una insegnante montessoriana che ormai non la si nega a nessuno, cioè questo è il volantino di invito per le famiglie”.



Sulla vicenda, Marina Terragni ha spiegato, decisamente adirata: “Mi viene da ridere anche se c’è da piangere, la sessualità infantile è libera esplorazione del proprio piacere, i bimbi la fanno da sola questa cosa, se la cavano da sola, tutti ce la siamo cavati da soli. Il bimbo viene paradossalmente “patologizzato” se si mette le scarpe col tacco della mamma, cosa che hanno fatto tutti”. E ancora: “Sono una furia, i bambini trans non esistono”, poi l’ha ripetuto “i bambini trans non esistono, la dottoressa Mariotti tuona contro l’adultismo, è il fatto che i genitori osano mettersi di mezzo, con i bambini che giocano con le bambole quindi bisogna correre dal dottore ma forse è trans… tuona contro l’adultismo ma pratica le stesso la peggior forma di adultismo, cioè quella di voler etichettare normare dei comportamenti, mio figlio giocava con le gambe ed è assolutamente eterosessuale”.



MARINA TERRAGNI: “IN GERMANIA DAL PRIMO NOVEMBRE…”

Poi Marina Terragni ha aggiunto e concluso: “Le famiglie vengono allarmate da una propaganda martellante, patologizzano dei comportamenti normali, una volta non si allarmava nessuno”.

Poi ha svelato: “Il primo novembre in Germania entrerà in vigore una legge trans che permetterà ai genitori di decidere il sesso del nascitura a prescindere dalla sua biologia, ci sarà una manifestazione globale per questo. Se nasci biologicamente femmina i genitori possono registrarla all’anagrafe come un maschio”.

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