LO “SCHEMA LE PEN” PER IL DOPO ELEZIONI EUROPEE 2024: “SERVE UN’ALLEANZA CON MELONI, SALVINI E…
Si parla molto alla vigilia di queste Elezioni Europee 2024 della possibilità o meno di “mantenere” lo “schema Ursula Von der Leyen” nelle alleanze post voto: Marine Le Pen e Giorgia Meloni sono però le due donne in grado ad oggi di “scardinare” tale equilibrio, in attesa di capire se la destra europea avrà i numeri per comporre una maggioranza alternativa alla grande coalizione degli ultimi 10 anni di Unione Europea. Intervistata da “Il Giornale” la leader del Rassemblement National, in testa con quasi il doppio dei consensi in Francia rispetto al Presidente Macron – e potenziale prima lista nel prossimo Parlamento Europeo, sempre secondo gli ultimi sondaggi in arrivo da Parigi – spiega nel dettaglio quale schema di alleanze dovrebbe imporsi nelle prossime settimane.
Centrodestra, movimenti patrioti e sinistra eurocritica: a questi gruppi si rivolge l’appello di Marine Le Pen, augurandosi una vittoria alle Europee per tutti i «sostenitori delle Nazioni. E questa vittoria sarà più ampia di quella della sola destra». La leader di RN conferma il pieno sostegno all’alleanza in Identità e Democrazia – il partito europeo dei patrioti e sovranisti – con la Lega di Matteo Salvini, mentre boccia l’AFD dopo la cacciata decisa dall’intero gruppo ID la scorsa settimana: «con Salvini è innanzitutto un rapporto di amicizia che dura ormai da tempo e che ha continuato a rafforzarsi negli anni. C’è anche una grande convergenza di vedute sulle questioni europee e nazionali e questo ha creato rapporti di totale fiducia reciproca».
Con Salvini, con la Lega ma anche con i Conservatori di Giorgia Meloni: Marine Le Pen conferma la convergenza di tematiche e obiettivi contro l’europeismo filo-green di questi ultimi anni: «Purtroppo l’UE ha usato tutte le sue energie per cinque anni per paralizzare le aziende con standard, divieti o limitazioni», attacca ancora Le Pen dalle colonne del “Giornale”, invocando la collaborazione con i Conservatori guidati dalla Premier italiana: «Giorgia è, come me, una patriota che difende il suo Paese. Se possiamo avere valutazioni diverse, voglio credere che ciò che ci divide sia meno importante di ciò che ci unisce. Spero ovviamente che riusciremo, nel prossimo futuro, a lavorare insieme per difendere, in Europa, la visione nazionale che abbiamo in comune».
“L’ALLEANZA EUROPEA DELLE NAZIONI”: COS’È LA PROPOSTA DI MARINE LE PEN PER SUPERARE L’ATTUALE UE
Sul PPE invece il giudizio è netto ma non del tutto concluso, visto che il problema attuale è la persistenza sulle posizione di Ursula Von der Leyen, candidata al mandato bis ma con sempre meno sostenitori a livello continentale: «Intendo lavorare, nessuno escluso, con tutti gli eletti che condividono con noi l’idea della difesa delle Nazioni e dei popoli in Europa. Ma il PPE, avendo sostenuto e continuando a sostenere le politiche tossiche e antidemocratiche di Madame Von der Leyen, è totalmente lontano dall’Europa delle Nazioni per la quale mi batto». Se poi dopo le urne qualcosa dovesse cambiare in termini di candidati alla presidenza – e anche nell’atteggiamento mostrato dal PPE all’ala francese dell’ID, ecco che nulla può essere escluso.
Sempre nell’intervista al “Giornale”; come già aveva ribadito in uno dei suoi ultimi comizi in Francia (e due settimane fa al convegno di Vox in Spagna), Marine Le Pen spiega perché l’Europa odierna va cambiata puntando tutto sulla crescita di un’Alleanza Europea delle Nazioni, ovvero una cooperazione che si basa sulla sostanziale sovranità degli Stati: si tratta, chiarisce, «di una cooperazione volontaria su temi vantaggiosi, sulla difesa dell’identità dei popoli e sul rispetto della libertà dei cittadini». Contro le eurofollie, contro una guerra sempre più vicina e impegnate sulle grandi sfide già presenti, dalla migrazione all’economia: Marine Le Pen si rivolge infatti non solo alla destra europea (oltre all’iD, anche ECR e parte del PPE), ma intende parlare ai vari connazionali francesi patrioti, non importa se di destra o di sinistra, e infine anche «ad un terzo schieramento, pur essendo eurocritico di sinistra. È l’alleanza di tutti questi movimenti nazionali che consentirà di riformare l’Unione Europea e di renderla uno spazio di libera cooperazione tra nazioni sovrane d’Europa».