COSA HA DETTO MARINE LE PEN SUL NUOVO PREMIER MICHEL BARNIER: “LO GIUDICHEREMO DAI FATTI”

Lo aveva detto già durante le consultazioni all’Eliseo da Macron con il presidente RN Jordan Bardella, ma ora Marine Le Pen lo conferma pubblicamente: «il nuovo Premier Barnier lo giudicheremo sugli atti, non sulle promesse». Tradotto dal politichese, il Rassemblement National non solo non boccia il nuovo Presidente del Consiglio Michel Barnier nominato da Macron ma annuncia l’iniziale “semaforo verde” al Governo di unità nazionale “affidatodal Presidente della Repubblica all’esperto politico di Centrodestra.



A margine della festa del RN “Hénin rétro” nel dipartimento del Pas-de-Calais, con i giornalisti presenti Le Pen ha ribadito che sul nuovo Premier le impressioni sono positive: «I primi interventi pubblici mi sembrano corrispondere all’uomo, cioè dice di volere trovare un compromesso con l’insieme delle forze politiche», ha spiegato la leader della destra francese negli stessi giorni in cui Mélenchon e la sinistra del Nuovo Fronte Popolare vanno in piazza denunciando il “piano eversivo” dell’Eliseo. La proposta di Barnier al posto di tutti i candidati del NFP ha generato un atto di ribellione della sinistra transalpina che ora chiede alla Francia intera di ribellarsi politicamente al piano di Macron: alcuni esponenti di RN fanno sommessamente notare che sulle “desistenze” dopo il primo turno delle Elezioni Legislative post-Europee aveva “vinto la democrazia”, mentre ora con la mossa di un Governo tecnico voluto da Macron e non bocciato della destra si parla di “eversione”.



«Abbiamo chiesto che il futuro premier rispettasse gli 11 milioni di elettori del Rassemblement national», e così Marine Le Pen giudica positivo la prima intervista pubblica di Barnier che ha detto di voler rispettare tutti gli elettorati, compresi gli elettori del RN. Le Pen dice di voler attendere al vaglio sul programma del prossimo anno, a cominciare dall’Europa, dai temi come la sicurezza e l’immigrazione, oltre ovviamente al lato economico: «Barnier non deve dimenticare i risultati delle elezioni europee. Perché la maggioranza dei francesi si oppone alla costruzione europea attuale», aggiunge ancora Marine Le Pen nella chiacchierata con diversi giornali, tra cui il “Corriere della Sera” italiano. Secondo la n.1 (con Bardella) del RN il Premier ha preso sul serio il sentirsi sotto la piena sorveglianza di tutti francesi: questo però non vuol dire piena fiducia (ricordiamo che in Francia non è come in Italia dove serve il voto di fiducia, lì serve l’eventuale sfiducia per buttare già l’esecutivo nominato dall’Eliseo), e da qui l’attesa del Rassemblement National per i primi passi che saprà indicare Barnier con la sua prossima squadra dei Ministri.



ELEZIONI LEGISLATIVE IN FRANCIA NEL 2025: LA “PROMESSA” DI LE PEN (E IL NON-ACCORDO CON MACRON)

Al netto delle difficoltà importanti di trovare una maggioranza stabile in Assemblea Nazionale, Barnier incassa nel frattempo la non conflittualità di Le Pen la quale ricaccia indietro l’ipotesi formulata dalla stampa francese di un semi-accordo con Emmanuel Macron per far nascere il Governo Barnier. «c’è stata una telefonata», dopo le consultazioni, in cui Le Pen ha ribadito che non vi sarebbe stata censura preventiva della destra contro il nuovo Premier. Ma questo non significa aver portato a casa un “accordo” vero e proprio con il capo di Renew Europe: «ho spiegato quali erano i criteri da considerare perché non ci fosse una censura immediata», ma non per questo Le Pen dice di essere divenuta la nuova “direttrice HR” di Macron.

«Il Rassemblement national non è né di destra né di sinistra. Non importa chi presenterà un testo: noi lo voteremo se ci sembra positivo per il Paese», spiega Marine dal festival di RN facendo riferimento al possibile sostegno per il nuovo Premier. L’astensione giungerà in caso di emendamenti non accolti mentre il voto contro sarà esercitato solo se considerato un danno per il Paese: Marine Le Pen esclude la censura a Barnier prima della Manovra, in quanto serve valutarlo e giudicare poi dagli atti e non dalle promesse elettorali. A prescindere da ogni dato e analisi politica, resta un fatto seconda la figlia del controverso leader della destra estrema in Francia: nel 2025, nella seconda metà per la precisione, ci saranno nuove Elezioni Legislative. Tale scenario infatti secondo Marine Le Pen non può reggere a lungo e può decadere dal giorno dopo che scadrà lo scioglimento del Parlamento avvenuto lo scorso 9 giugno 2024: «tra un anno avremo nuove elezioni legislative anticipate. E meno male, del resto, perché la Francia ha bisogno di una maggioranza chiara». Da qui può scorgersi quale sia la vera richiesta pervenuta da Le Pen a Macron, “passando” per Barnier: in questo anno va fatta una nuova legge elettorale di tipo proporzionale per evitare ulteriori blocchi democratici visti in questi mesi di assoluta tensione politica a Parigi. Se non vi sarà la legge elettorale e se Barnier non dovesse fare un passo indietro fra un anno, ecco che il sostegno della destra verrebbe subito immediatamente meno.