Marino Bartoletti è intervenuto in qualità di ospite nel corso della puntata di “Dedicato” andata in onda nel pomeriggio di sabato 22 gennaio 2022 su Rai Uno e condotta da Serena Autieri. Il giornalista ha innanzitutto fatto un salto a ritroso nel tempo, ricordando la sua infanzia: “Appartengo a una generazione di bambini che la radio non la ascoltava, ma la guardava. Lì dentro vedevo partite meravigliose, vedevo il Festival di Sanremo. Non potevo vedere però i vestiti: così, nel 1957, mia mamma, che era sarta, comprò una tv per proporre il giorno dopo gli abiti indossati dalle cantanti alle sue clienti”.
Gli stranieri per la prima volta approdarono a Sanremo nel 1964, periodo in cui si decise che la manifestazione aveva un grande valore nel mondo: Bartoletti ha rammentato che tra i numerosi big che arrivarono nella città matuziana ci furono anche Paul Anka, Gene Pitney, Dionne Warwick e Louis Armstrong, a testimonianza dell’ampio respiro internazionale acquisito nel tempo dalla kermesse.
MARINO BARTOLETTI: “DIFFIDO DI CHI DIFFIDA DI SANREMO”
Nel prosieguo del suo intervento a “Dedicato”, Marino Bartoletti ha evidenziato che il Festival di Sanremo “ha coperto quasi integralmente l’Italia Repubblicana ed è lo specchio della nostra società. Io diffido di chi diffida di Sanremo”. Parlando dei protagonisti dell’edizione 2022, l’esperto musicale ha rivelato di adorare Achille Lauro, perché “ci mette creatività, è un ottimo performer. Lui fa una cosa molto bella quest’anno: si rimette in gioco come tanti altri nonostante lo status di super-ospite acquisito dodici mesi fa, perché prima di tutto lui è un cantante”.
Amadeus, invece, “lo abbraccerei, perché ha fatto un cast pieno di colore, di complementarietà, di pieno rispetto per i nostri grandi idoli del passato, guardando pesantemente al futuro. Morandi e Ranieri, ad esempio, non hanno bisogno di rimettersi in discussione, eppure lo fanno con l’entusiasmo di un bambino”. Infine, su assist di Gigi Marzullo, un complimento alla padrona di casa, Serena Autieri: “A livello canoro non può che essere paragonabile a Maradona, il più grande calciatore nella storia”.