Mario Adinolfi e Luca Telese, sulle colonne di “TPI”, sono stati protagonisti di un duro scontro sul tema dell’aborto. Il giornalista ha esordito con una domanda precisa: “Voi anti-abortisti italiani gioite per la sentenza della Corte americana: si può festeggiare perché si toglie un diritto alla donne?”. Il leader del Popolo della Famiglia ha replicato dicendo che “questo diritto non esiste. Cito il Santo Padre: ‘Abortire equivale ad assoldare un sicario per uccidere qualcuno'”. Telese, a quel punto, ha chiesto ad Adinolfi di non ricorrere a Papa Francesco per eludere il tema e per coprirsi, ma il politico ha risposto così: “Non ne ho nessun bisogno. Cito un pensatore ateo e marxista, Pier Paolo Pasolini: ‘Sono traumatizzato dalla decisione di legalizzare l’aborto, perché equivale a legalizzare l’omicidio'”.

Telese ha evidenziato che, secondo lui, con questo pensiero si nega il diritto della donna a decidere, ma Adinolfi ha ribattuto che nessuno ha diritto di sopprimere una vita. Si chiama omicidio. Se non vuoi diventare omicida devi essere obbligata a consentire che il bimbo nasca”. A quel punto, Luca Telese ha puntato il dito contro Adinolfi, domandandogli se volesse portare la società in un moderno Medioevo in cui gli integralisti decidono per gli altri, ma il politico ha asserito: “Voi laici, casomai, usate l’aborto come strumento di contraccezione”.

ADINOLFI VS TELESE: “LA 194 VA CANCELLATA CON IL NAPALM!”

Nel prosieguo del confronto-scontro su “TPI” avente come argomento l’aborto, Telese ha chiesto ad Adinolfi se per lui una gravidanza nata da uno stupro etnico vada portata a termine. Il rappresentante del Popolo della Famiglia ha replicato: “Ancora con questa argomentazione ridicola dello stupro? Che pena! Primo, è un caso assolutamente anomalo e raro. Secondo: capisco che una donna possa non voler crescere il frutto di una violenza, ma può affidarlo ad altri. L’importante è che il bimbo nasca. Il laicismo impedisce di capire che il bambino è incolpevole e il suo diritto va difeso ad ogni costo”.

Telese, di fronte a tali parole, ha reagito dicendo: “Quindi, in questa tua visione tribale, la donna è solo un contenitore. Va costretta a portare a termine gravidanze indesiderate se la tribù e i maschi lo pretendono?”. Secca la risposta di Adinolfi: “Ti sei già ridotto ad utilizzare le vecchie stanche argomentazioni del femminismo ideologico, sei messo male. Io sono come uno che per strada interviene per fermare un omicidio”. L’aborto, ha chiosato Telese, è “una drammatica necessità”, ma Adinolfi ha spiegato: “La 194 va cancellata con il Napalm: l’assistenza, i consultori… balle! È una legge che maschera la possibilità di uccidere”.