Oltre all’inchiesta per la tentata estorsione ai danni di Mario Balotelli, ce n’è un’altra per violenza sessuale. Il caso è diventato di dominio pubblico quando è circolata la notizia della denuncia dell’attaccante del Brescia per aver subito un tentativo di estorsione di 100mila euro da parte di una ragazza di Bassano del Grappa. Insieme a colui che all’epoca era il suo legale, avrebbe ricattato il calciatore, da minorenne, tra il 2017 e il 2018. «Paga o ti denuncio», gli avrebbe detto. E lo avrebbe fatto accusandolo di violenza sessuale. Per entrambi, come riportato dal Corriere della Sera, la Procura di Vicenza ha chiuso le indagini. Ma quella denuncia per violenza sessuale che la giovane aveva minacciato di sporgere c’è: è stata depositata in Procura a Brescia due anni fa. Dunque il fascicolo c’era, ma non è chiaro l’epilogo. La magistratura bresciana però, secondo il quotidiano, si sarebbe messa in contatto con i colleghi vincenti per «valutare» il quadro nel quale le accuse sarebbero maturate.
RICATTO HOT? BALOTELLI DENUNCIATO PER VIOLENZA SESSUALE
Il caso dunque si arricchisce di un nuovo capitolo. A quanto pare Mario Balotelli non è solo presunta parte lesa, ma anche indagato per violenza sessuale, anche se non è chiaro che percorso abbia avuto quest’inchiesta. L’avvocato Elisa Romeo, che assiste attualmente la ragazza, precisa al Corriere della Sera: «Nel gennaio 2018 la giovane ha sporto querela nei confronti di Balotelli a seguito di un rapporto iniziato in maniera consensuale ma evolutosi in atti sessuali non voluti dalla ragazza e quindi in una violenza sessuale». E questo sarebbe avvenuto, secondo la ricostruzione del legale, prima della denuncia di Mario Balotelli. Inoltre, l’avvocato respinge «con forza e indignazione le accuse, essendosi la stessa limitata a dare mandato a un legale per tutelare i suoi diritti, estranea rispetto a qualsivoglia condotta estorsiva». Invece l’avvocato Roberto Imparato, indagato anche lui per estorsione e difeso dal collega Ernesto De Toni, ribadisce di aver «esercitato la professione con rigore e onestà» e aver difeso «una minorenne che con la madre mi ha documentato di aver subito violenza».