Raffaella Fico ha parlato di lei e di Mario Balotelli, il suo ex e padre della piccola Pia. L’ha fatto ai microfoni di “Verissimo”, dicendo: “Io e Mario siamo come fratello e sorella. A volte mi chiama, mi racconta. L’ho perdonato, anche se sono stata non male, malissimo. Ho rischiato di perdere Pia all’ottavo mese a causa delle diatribe, dei giornali, dei media. Mi additavano come quella che aveva voluto un figlio da Balotelli senza che lui la volesse. La cosa che più mi ha fatto male è stato il suo rifiuto e il comunicato stampa che fece chiedendomi il test del Dna, pur sapendo che Pia era sua figlia”.
“Al tempo stesso – ha sottolineato la donna –, dico sempre di essere stata fortunata, perché avevo alle spalle una famiglia che mi sosteneva e mi incoraggiava. Mi ha chiesto scusa dopo anni, si è pentito tanto. Oggi con Piero Neri sono felice e mi piacerebbe diventare mamma di nuovo, ma non ne abbiamo ancora parlato”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
RAFFAELLA FICO: L’AMORE PASSATO CON MARIO BALOTELLI E LA NASCITA DI PIA
Raffaella Fico sarà protagonista questo pomeriggio nel salotto tv di “Verissimo” e la nuova ospitata della modella e showgirl partenopea sarà l’occasione non solo per tornare sui fatti (e le polemiche) del Grande Fratello VIP ma pure per parlare della sua vita privata, a partire dal nuovo amore con l’imprenditore Piero Neri, fino alla figlia Pia, avuta dal calciatore Mario Balotelli, e oggetto di una ‘battaglia’ giudiziaria all’interno della ex coppia che per fortuna oggi è solo un lontano ricordo. Ma andiamo con ordine e ricostruiamo i fatti.
Era il 2009 quando Raffaella Fico aveva una presunta liaison con Cristiano Ronaldo, di cui aveva rivelato la presunta esistenza nel 2018: cominciava lì la frequentazione della modella classe 1988 col mondo del calcio e che l’avrebbe vista, dal giugno 2011 all’aprile 2012 fare coppia fissa con Mario Balotelli, all’epoca ancora considerato una promessa del football italico e non solo, come oggi, un “campione mancato”. Dalla loro storia era nata la piccola Pia, data alla luce il 5 dicembre 2012 ma in un primo momento mai ufficialmente riconosciuta dall’ex attaccante di Inter, Manchester City e Milan. Il riconoscimento da parte di Super Mario, con un celebre tweet che citava i Guns N’Roses era arrivato solo nel febbraio 2014 quando l’attaccante, al termine di una lunga controversia tra gli ex partner, sfociata in una vertenza giudiziaria, aveva ammesso che Pia era la sua bimba.
RAFFAELLA FICO, LA BATTAGLIA LEGALE CON BALOTELLI PER IL RICONOSCIMENTO DI PIA…
“Ho sofferto tanto per colpa di Mario, ma ora lo giustifico” aveva detto di recente la Fico, spiegando anche la grande somiglianza della figlia con papà Mario. “Abbiamo sbagliato entrambi, ho ricordi brutti di quel periodo” ha ammesso ancora Raffaella, ritornando sulla battaglia per il riconoscimento di Pia. Oggi i due, pur avendo preso strade separate, sono tornati sereni e in buoni rapporti anche per amore della figlia: una serenità frutto del fatto che entrambi sono cresciuti e che oramai considerano quella disputa un ricordo lontano nel tempo. “Finalmente la verità… Pia… Sweet child of mine!!! Tuo padre!” aveva scritto Mario su Twitter dopo l’esito del test del DNA (effettuato prima che gli venisse imposto dal giudice) che ne aveva confermato di fatto la paternità.
L’annuncio era arrivato il 5 aprile 2014, quasi due anni dopo la nascita della piccola: da allora tanta acqua è passata sotto i ponti e, come accennato, il calciatore e la showgirl si sono chiariti e hanno seppellito l’ascia di guerra. Tuttavia la Fico di recente, pur ammettendo di aver perdonato Mario, ha rievocato alcuni episodi del periodo in cui stavano assieme, compreso quello verificatosi durante la gravidanza. Durante la sua permanenza al Grande Fratello VIP, Raffaella ha raccontato in lacrime di quando Balotelli la cacciò di casa nonostante fosse incinta della bimba: “Non sono rimasta incinta all’improvviso, cercavamo un bambino” ha ammesso, spiegando che una volta andrò a suonare al campanello della casa londinese di Mario e questi… non solo non le aprì la porta ma chiamò pure la polizia. “Ero distrutta: ci sono voluti degli anni ma mi ha chiesto scusa, e io l’ho perdonato”.