C’è anche Mario Biondi, tra gli ospiti di House Party, il programma di Maria De Filippi in onda questa sera in replica su Canale 5. Il cantante ha rilasciato di recente un’intervista per parlare di Nemico invisibile, il suo nuovo progetto discografico e solidale portato avanti insieme a illustri colleghi del mondo della musica. In particolare, il singolo Il nostro tempo – il cui ricavato è interamente devoluto all’Auser – vede la collaborazione di lui con Annalisa Minetti, Veronica Brualdi (autrici del testo) e Marcello Sutera (arrangiatore). Mario racconta così a Sky tg24 l’inizio di questa nuova avventura: “Io e Petra Magoni parlavamo di un progetto, di una canzone che potesse aggregare diversi artisti partendo dal nostro ambiente, quello del jazz italiano. Il giorno dopo la nostra telefonata mi chiama Annalisa Minetti annunciandomi che vuole creare una aggregazione di artisti italiani per sostenere il volontariato che si occupa degli anziani. I soggetti più a rischio e i più fragili”. Tutti e tre concordi nel voler realizzare qualcosa di concreto, Mario, Petra e Annalisa si sono messi subito al lavoro.



Mario Biondi parla de Il nostro tempo

In seguito, al trio iniziale, si sono aggiunti anche gli artisti pop, Dodi Battaglia, Gaetano Curreri e le figlie più grandi di Mario Biondi, Zoe e Marica. Il nostro tempo è semplicemente “una canzone bella”, secondo la definizione che ne dà l’autore: “Le voci funzionano, abbiamo espresso quello che volevamo. La canzone è il nostro autobus, siamo trenta persone a viaggiare. Se riusciamo a raccogliere qualcosa saremo felici. Ma sappiamo che oggi anche spendere tre euro in più può essere un problema, tutto è difficile anche fare una spesa aggiuntiva. Il messaggio può essere un balsamo per alcune anime se poi potremo aiutare i volontari… ancora meglio!”.



Mario Biondi: “Coronavirus opportunità per stare con i miei cari”

Ma Mario Biondi, da uomo tutto sommato comune, come affronta questa emergenza? “Cerco di vivere i tempi che vivo”, replica con tranquillità. “Sono contento di spendere del tempo con la famiglia anche perché se mi guardo indietro abbiamo girato 35 paesi nel mondo con anche 105 date in un anno, che corrisponde quasi a un giorno su tre lontano da casa. Ho tolto presenza ai miei cari dunque al di là della tristezza per quello che accade nel mondo la vivo anche come opportunità”. Altre idee discografiche ne ha eccome; anzi, per essere precisi, chiuso nel cassetto c’è un album bell’e pronto. “Ho finito il disco a febbraio, era previsto in uscita a marzo ma non l’ho ritenuto un momento adatto”. Anche i concerti in programma sono saltati: “Per i live ci vorrà più tempo di quanto pensiamo a ripartire. Ho spostato tutte le date estere di maggio e giugno verso la fine dell’anno. Ho sospeso al momento Roma e Milano”.

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