“In teoria un uomo non dovrebbe dire di essere romantico, deve essere un duro (ride, ndr). Io ho fondato la mia vita sul non essere troppo vincente. Non mi ha mai fatto impazzire l’uomo vincente, l’uomo che spacca tutto… Devo ammettere di essere un inguaribile romantico, con la mia visione e con quello che è per me il romanticismo”: così Mario Biondi nella lunga intervista ai microfoni di Oggi è un altro giorno.



Mario Biondi ha presentato il suo nuovo album – “Romantic Song” – e ha parlato della sua visione di romanticismo: “Il romanticismo che voglio trasmettere è a tutto tondo, sul mondo che vive nella pace e nella fratellanza. Il mondo è tutt’altra cosa, ma ci lotto, come lotto per l’armonia familiare”. Poi una battuta sui nove figli: “Il più grande ha 25 anni, la più piccola ha un anno e mezzo. Se me l’avessero detto, non avrei creduto a tutto ciò”.



MARIO BIONDI: “MIO PADRE SAREBBE ORGOGLIOSO DI ME”

“Ho incontrato e conosciuto Lucio Dalla, fu un incontro fugace e piuttosto intenso, pieno di pathos per me. Sono fortunato, perché ho incontrato quasi tutti i grandi, mi manca Vasco Rossi”, ha proseguito Mario Biondi, che poi ha ricordato il padre Giuseppe: “Lui era lungimirante. Io ho ascoltato per anni un certo di genere di musica e di artisti e ogni tanto glieli facevo ascoltare. Lui mi diceva di cantare come loro, ma non gli credevo. Sarebbe orgoglioso di me”.

Nel corso del dialogo con Serena Bortone, Mario Biondi ha poi parlato della guerra in Ucraina: “Siamo in contatto con i musicisti ucraini, sono fuggiti un po’ in diversi Paesi. Se ne parla così tanto, che oramai non si sa più cosa dire di queste cose così tragiche e dolorose”.