Sarà dedicato alla morte di Mario Biondo il primo speciale della nuova stagione de Le Iene presentano, in onda nella prima serata di oggi, lunedì 5 ottobre su Italia 1. L’inviato della trasmissione, Cristiano Pasca, ripercorrerà l’intera vicenda legata alla morte misteriosa del cameraman palermitano, trovato senza vita nell’abitazione di Madrid in cui viveva con la moglie, la celebre giornalista spagnola Raquel Sánchez Silva. Biondo fu rinvenuto impiccato ad una libreria il 30 maggio 2013 ma nonostante la prima impressione avuta dagli inquirenti che bollarono prontamente il caso come suicidio, la famiglia di Mario ed in particolare mamma Santina e papà Pippo Biondo, non si è mai arresa all’idea che il giovane abbia potuto compiere un folle gesto. Ed è proprio la madre, in una delle tante puntate de Le Iene dedicate al giallo, ad insistere con forza: “Chiunque ha capito che si è trattato di un omicidio, che ci sono state manipolazioni…”. Ad alimentare i dubbi dei familiari sarebbero stati i troppi coni d’ombra attorno alla vicenda. E a non credere alla tesi del suicidio è anche lo stesso inviato de Le Iene, Cristiano Pasca, il quale come riporta Sorrisi.com, alla vigilia dello speciale de Le Iene, ha commentato: “Gli ultimi anni del mio percorso a “Le iene” li ho dedicati quasi interamente a questa storia, facendo la spola tra Palermo e Madrid. Ho passato notti insonni ad analizzare documenti, studiare sentenze e perizie. Abbiamo fatto tutto questo non soltanto perché crediamo che Mario non si sia suicidato, ma soprattutto per cercare di donare un po’ di pace a una famiglia che da troppi anni sta aspettando delle risposte”. Anche per tale ragione, l’indagine che vedremo nel corso dello speciale non metterà fine alla ricerca della verità.



MORTE MARIO BIONDO: UN MISTERO LUNGO 7 ANNI

La morte di Mario Biondo, a distanza di oltre sette anni, resta ancora avvolta da un mistero fitto e da troppe anomalie che la famiglia ha sempre cercato, con coraggio, di portare alla luce. Dopo essere stato archiviato come suicidio dalle autorità spagnole, è la famiglia di Mario a spingere affinché anche le autorità giudiziarie italiane potessero riaprire il caso facendo luce sull’accaduto. Sono proprio i magistrati palermitano a trovare molti elementi incompatibili con la tesi del suicidio, tra cui un’emorragia cerebrale inspiegabile e la posizione del corpo del tutto innaturale, così come i segni rinvenuti sul collo della vittima, la forma del cappio e lo stato della libreria al momento della scoperta del cadavere da parte della domestica. Se davvero Mario avesse usato la libreria per impiccarsi, gli oggetti presenti su di essa avrebbero subito uno scossone non indifferente, mentre sono stati rinvenuti assolutamente intatti al loro posto. Mario non aveva alcun motivo per uccidersi, lo ha ripetuto più volte in questi anni la sua famiglia. Aveva appena venduto un nuovo programma da lui scritto, stava organizzando le vacanze a Formentera e la sera precedente alla sua morte aveva messaggiato serenamente con i suoi fratelli senza dare alcun segno di problema o squilibrio.



ATTESA DECISIONE GIP SU ARCHIVIAZIONE

Ad alimentare molti dubbi sulla tesi del suicidio di Mario Biondo è stata una terza autopsia giunta solo 7 anni dopo la morte del giovane cameraman di Palermo, svolta dal prof. Diego Milone su autorizzazione della famiglia della vittima e che definisce l’emorragia cerebrale riportata da Mario compatibile con un colpo in testa. Tra gli altri dettagli choc, il solco sul collo di Mario che continua anche dietro la nuca ovvero in una zona dove il foulard che avrebbe usato per suicidarsi non poggiava. Inoltre, la posizione del cadavere è più simile a quella di un corpo che dopo morto è stato posizionato appositamente in quel modo. A non tornare anche gli orari che però per gli inquirenti spagnoli non avrebbero mai rappresentato un problema ma che i magistrati italiani hanno sottoposto ad approfondimento dal momento che in tre differenti documenti compaiono tre orari diversi relativi alla morte di Mario Biondo. Giallo, inoltre, su dove si trovasse quella notte la moglie Raquel. Con il passare degli anni i particolari emersi hanno portato sempre di più a far pensare a un omicidio eppure anche dopo la terza autopsia voluta dalla procura di Palermo l’esito finale è stato nuovamente quello del suicidio. Proprio nei giorni scorsi presso il tribunale di Palermo era attesa la decisione sull’archiviazione definitiva del caso o sull’attesa svolta. “La Procura Generale ha chiesto l’archiviazione del caso ma i nostri avvocati si sono opposti a tale richiesta con prove gravi di manipolazioni, omissioni, depistaggi e false dichiarazioni. Adesso attendiamo la decisione del Gip che si è riservato per deliberare”, ha commentato in merito la madre di Mario su Facebook.

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