Il giallo di Marcheno sulla scomparsa dell’imprenditore Mario Bozzoli torna al centro della trasmissione Lombardia Nera, in onda su Antenna 3 e condotta da Marco Oliva. Era l’8 ottobre 2015 quando dalla sua fonderia scomparve Bozzoli senza lasciare alcuna traccia di sè. Il processo è attualmente in corso e vede un unico indagato, il nipote Giacomo Bozzoli, che però respinge ogni accusa. Per la procura il movente avrebbe natura economica ed in particolare le tensioni familiari per la gestione dell’azienda. Nell’ultima udienza a prendere la parola è stata Irene Zubani, la mogie di Mario Bozzoli. Nel corso dell’udienza avrebbe asserito di ritenere suo nipote Giacomo l’assassino del marito.
L’ultima udienza ha avuto una durata di 8 ore. Ai microfoni della trasmissione, la moglie della presunta vittima si è limitata a commentare: “Sono troppo stanca, scusatemi…”. La donna ha parlato in aula per circa tre ore, tra domande e ricostruzioni dal momento che ogni dettaglio potrebbe essere fondamentale nella ricostruzione di quanto accadde quella sera di ottobre del 2015 nella fonderia. Per la prima volta Irene Zubani ha puntato il dito contro il nipote Giacomo: “Mario non è stato rapito dagli Ufo, ritengo giacomo responsabile della morte di mio marito”. Davanti a lei il giovane si sarebbe lasciato andare ad un commento: “E’ una vergogna”.
GIALLO MARCHENO, MOGLIE MARIO BOZZOLI ACCUSA NIPOTE GIACOMO
Irene Zubani, moglie di Mario Bozzoli, ha ripercorso in aula la notte della presunta morte del marito. La donna si trovava in casa quanto non vedendo arrivare Mario, un uomo molto abitudinario, alle 22.00 i primi presentimenti si trasformano in un incubo dopo aver visionato le telecamere della Bozzoli. Dopo aver visto l’auto di Giacomo entrare ed uscire dall’azienda in quei minuti, dice la donna: “Ho avuto un tuffo al cuore e ho pensato a Giacomo”. La donna però racconta un ulteriore dettaglio inquietante, ovvero la conversazione avuta con l’operaio Oscar Maggi, inizialmente indagato che riferisce alla donna della nota fumata anomala dai forni, anche se la perizia avrebbe escluso la presenza di tracce umane. Secondo la procura, dunque, il corpo di Mario sarebbe stato caricato sull’auto di Giacomo ma anche in questo caso non sarebbero state rinvenute tracce.
La giornalista Ilaria Mura, che per Quarto Grado ha sempre seguito la vicenda di Marcheno, ha svelato la sua idea dopo le parole della moglie di Mario Bozzoli: “Ha fatto una ricostruzione molto precisa e puntuale ed è stata chiara su un punto. Il marito non aveva alcun motivo per sparire”. La giornalista ha ribadito l’astio che esisteva tra Mario ed il nipote Giacomo in precedenza. Secondo la moglie di Bozzoli, Giacomo lo avrebbe anche minacciato chiamando in causa i figli. Il giornalista Fabrizio Carcano ha invece ribadito l’assenza delle prove di un omicidio: “Questo è forse un processo impossibile su un delitto impossibile da chiarire perché non c’è un corpo”.
COME SAREBBE STATO UCCISO MARIO BOZZOLI?
Per l’avvocato Cassarà, quello di Marcheno si tratta ormai di un processo giunto ad un punto morto “perché dall’inizio c’è stato un errore di tipo investigativo”, ribadendo l’assenza di prove. Ma come è stato ucciso Mario Bozzoli? Il pm si è recato nuovamente nella fonderia di Marcheno, concentrandosi in particolare sui forni e sui movimenti prima della sua sparizione misteriosa. La Corte di Assise si è poi spostata sul retro per visionare il cancelletto che dà sul fiume, alla ricerca di una traccia mai trovata della scomparsa di Mario Bozzoli. A seguire in silenzio l’intera nuova ricostruzione, anche il nipote Giacomo, unico indagato, insieme al padre e fratello di Mario. Il dubbio che la Corte di Assise ha tentato di chiarire rispetto alle telecamere non ha trovato risposte. Anche stando ai cani molecolari, è come se Mario Bozzoli non sia mai uscito dalla fonderia. Resta tuttavia il giallo anche sul corpo.