Mario Caligiuri è un professore dell’Università della Calabria e Presidente della Società italiana di Intelligence. Di recente per Santelli Editore è uscito il suo libro “L’intelligence nell’anno del Covid” che ci offre un ampio sguardo sulla situazione osservata da un altro punto differente. Abbiamo ascoltato il Professore per IlSussidiario.net.
Come nasce il suo libro e a che pubblico si riferisce?
“Nasce dall’esigenza di far capire quello che sta realmente accadendo a chi ha intenzione davvero di comprenderlo”.
Un anno di Covid, cosa è cambiato in Italia e cosa cambierà ancora?
“Da un certo punto di vista sono emerse tante contraddizioni sociali, a partire dalla inadeguatezza palese delle elite pubbliche. Quando le cose vanno bene tutti si autocelebrano, come fenomeni, ma quando le cose vanno bene si manifestano i limiti prevedibili. Problema che il Governo centrale ha liquidato con la consueta logica del capro espiatorio, senza mai incidere di una virgola”.
Quanto ci metteremo a tornare a vivere una vita normale come è stato fino al febbraio 2020?
“Temo nel 2022 se proprio andrà tutto bene”.
Le scuole chiuse, la didattica a distanza, l’emergenza nell’istruzione. Come pensa che i ragazzi vivano questo momento e come ne usciranno?
“Le mie idee sono impopolari. È evidente che la didattica a distanza non può sostituire l’insegnamento in presenza e che le distanze sociali e territoriali si allargheranno ancora. D’altro canto è indiscutibile che l’apertura delle istituzioni formative contribuisca in vario modo all’aumento dei contagi. Visto lo Stato già comatoso della nostra istruzione scolastica e universitaria non sarà certamente un danno irreversibile studiare da casa”.
Quali pensano possano essere le soluzioni per limitare il virus?
“Ammetto di non avere alcuna competenza specifica. Penso che non si dovrebbe rispondere a domande del genere senza cognizione a differenza di tanti che fanno parlare in televisione. Non c’è bisogno di essere esperti per capire che stare a casa, mantenere la distanza sociale e usare le mascherine limiti il virus”.
(Matteo Fantozzi)