Potrebbe esserci una svolta nell’omicidio di Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma da due ragazzi statunitensi in vacanza in Italia. Una donna ha raccontato di aver sentito alcune urla risuonare quella notte. «Mario, mi senti? Pronto, mandateci un’ambulanza, siamo in via Pietro Cossa, angolo via Cesi… è grave… è un ragazzo giovane africano… dov’è il coltello?». Questo è ciò che ha sentito Angioletta Gramatica, originaria di Bellagio (Como). Quella notte era ospite in un appartamento a poca distanza dal luogo del delitto. Le urla che avrebbe sentito sono quelle di Andrea Varriale, collega di Cerciello Rega. Era in servizio con lui la notte in cui il carabiniere è stato ucciso. La novità è stata riportata da Giallo, secondo cui gli investigatori sono arrivati anche ad un’altra figura femminile, Luisa Gavotti, proprietaria dell’abitazione in cui Gramatica si trovava quella notte. Ma Gavotti ha riferito solo un particolare agli inquirenti: un video su Facebook in cui si vedono due persone litigare sul luogo del delitto. La donna ha raccontato di aver provato a ritrovare quel video in Rete, ma senza riuscirci. Ma per gli investigatori quel filmato potrebbe non esistere: la donna sarebbe stata «condizionata dal fatto che l’episodio sia avvenuto nei pressi della sua abitazione». Ma se esistesse, allora qualcuno l’avrebbe fatto sparire, e questo sarebbe un episodio grave.
MARIO CERCIELLO REGA, URLA DOPO COLTELLATE E CACCIA A VIDEO RISSA
Ma non è l’unico mistero sull’omicidio di Mario Cerciello Rega. Non è ancora chiaro che fine abbiano fatto le foto segnaletiche dei due marocchini inizialmente ricercati per il delitto. L’equivoco fu causato da Andrea Varriale, il quale aveva detto che gli assassini del collega erano nordafricani. Ora è indagato dalla Procura militare per violata consegna. Invece Sandro Ottaviani, comandante della Stazione Farnese, deve rispondere di falsa testimonianza per aver mentito sul fatto che il carabiniere gli avesse consegnato la sua pistola. Per l’omicidio del carabiniere, ucciso con 11 coltellate, sono stati arrestati i due ragazzi statunitensi Finnegan Lee Elder e Gabriel Christian Natale Hjorth, che quella sera cercavano cocaina nel quartiere Trastevere. Qui avevano incontrato Sergio Brugatelli, che li aveva accompagnati dallo spacciatore Italo Pompei. Quest’ultimo però li aveva truffati vendendo loro Tachiprina anziché droga. Per questo i 19enne avevano rubato lo zaino di Brugiatelli chiedendo in cambio 100 euro e una dose di droga vera. Ma all’appuntamento si presentarono Mario Cerciello Rega e Andrea Varriale. Poi l’aggressione mortale e l’arresto dei due americani.