Mario Cipollini si è reso protagonista di stalking, minacce, botte e maltrattamenti nei confronti dell’ex moglie Sabrina Landucci? Non secondo Michela, un’amica del “Re Leone” del ciclismo che intervistata da “Quarto Grado” ha difeso il campione delle due ruote: “Erano veramente una coppia meravigliosa. Noi ci siamo frequentati da fine ’93 al 2004, quando mio marito ha concluso la carriera quindi dopo ci siamo un po’ persi. A volte magari si può discutere però non ho mai visto aggressione, a volte come può succedere anche a me e mio marito si può discutere, ma come in tutte le coppie”. La donna, ai microfoni di Rete 4, racconta:”Se Sabrina era felice di stare col marito? Io penso di sì. Mario? Penso di sì. Stavano così bene insieme, erano una coppia che per me si amava. Io vedevo l’amore in loro. Sabrina se avesse avuto qualche problema forse mi avrebbe raccontato qualcosa, a me non ha mai detto niente. Sul fatto che Mario potesse piacere alle donne penso soffriva, come qualsiasi moglie che magari ha un uomo così vicino, un personaggio così grande, un bellissimo uomo che poi è forte, sportivo, famoso, è normale che le donne le ha dietro. Comunque lei era una bellissima donna, non le mancava niente ed era innamoratissima di suo marito, come vedevo innamorato Mario. A me sembra strano perché per quel poco che ho visto, per me, c’era l’amore”. (agg. di Dario D’Angelo)
MARIO CIPOLLINI E LE ACCUSE DELL’EX MOGLIE
Il caso di Mario Cipollini sarà affrontato questa sera nel corso della nuova puntata del programma Quarto Grado. Si tratta di una vicenda molto delicata che vede protagonista l’ex campione, accusato dalla ex moglie Sabrina Landucci di stalking, minacce, botte e maltrattamenti. In corso il processo a Lucca che vede imputato proprio Cipollini, durante il quale la donna, difesa dall’avvocato Donatella Campione, ha raccontato anche un episodio choc accusando l’ex marito di averle puntato una pistola alla tempia ed averla minacciata al culmine di una violenta lite. Gli atti persecutori a scapito della donna, a sua detta sarebbero proseguiti anche ben oltre la separazione. In seguito alla notizia, l’opinione pubblica, superato il primo momento di choc, si è chiaramente divisa, schierandosi quasi interamente dalla parte della donna. Di contro, l’ex campione di ciclismo sarebbe finito inevitabilmente in un vero e proprio vortice mediatico. Al fine di dimostrare la veridicità delle sue parole, la Landucci ha anche portato in aula alcune registrazioni eppure, ci sarebbero ancora molte ombre attorno all’intera vicenda, come rammenta UltimenotizieFlash, ovvero dal rapporto che Cipollini avrebbe mantenuto con le figlie nate dal suo matrimonio con la donna che oggi lo accusa, ad una serie di testimonianze da parte di chi ha vissuto con la coppia.
MARIO CIPOLLINI RESPINGE ACCUSE EX MOGLIE
Ad analizzare con maggiore attenzione le lacune che ruotano attorno alla vicenda di Mario Cipollini e delle gravissime accuse a suo carico, ci ha pensato il settimanale Giallo, diretto da Andrea Biavardi. Nella rivista vengono infatti sollevati alcuni dubbi in merito alle accuse di Sabrina Landucci, a partire dal fatto che non avrebbe presentato prima le prove delle presunte violenze subite. “Alcune delle accuse, sono emerse solo ora, durante le prime udienze del processo. Non erano mai state formulate prima: né sulle denunce presentate dalla donna, né durante gli interrogatori. Perché?”, si domanda il settimanale. La Landucci si è giustificata asserendo: “Ero innamorata e avevo paura”. Interpellato dal medesimo settimanale, Mario Cipollini ha risposto alle accuse della ex moglie: “Non è vero niente di quello che dice, ma non posso aggiungere altro perché non sono stato ancora interrogato. Parlerò dopo”, ha assicurato. Giallo ha accolto anche le parole del difensore dell’ex campione sportivo, l’avvocato Giuseppe Napoleone: “La signora Landucci, presente in aula insieme con il suo attuale compagno, ha dichiarato per la prima volta di essere stata minacciata con un’arma da Mario a casa loro. Di questo episodio non c’è traccia nelle denunce e neppure nelle cosiddette “sit”, le sommarie informazioni testimoniali, rese davanti agli inquirenti durante le indagini”, ha precisato il legale. Ed anche il giudice in aula glielo ha fatto notare. Non solo: secondo la donna quell’episodio risalirebbe a ben 25 anni fa. Lo stesso avvocato ha fatto sapere che se ci dovessero essere gli estremi, si procederà per calunnia contro la donna.