Marco Desiati, con il libro “Spatriati”, è uno dei candidati al Premio Strega 2022. Lo scrittore, poeta e giornalista italiano già nel 2011 era arrivato a questo traguardo con il libro “Ternitti”. Questa volta ci riproverà con una maggiore esperienza alle spalle. Prima d’esordire come autore letterario, ha lavorato come giornalista occupandosi di cronaca politica e sportiva. Una attività che prosegue tuttora, dato che collabora con La Repubblica e con L’Unità. Al contempo si dedica alla prosa e alla poesia.
I suoi romanzi più noti, oltre a quelli già citati, sono “Neppure quando è notte” (peQuod 2003), seguito da “Le luci gialle della contraerea” (Lietocolle, 2004), “Vita privata e amore eterno” (Mondadori, 2006, premio Paolo Volponi per l’impegno civile), “Il paese delle spose infelici” (Mondadori, 2008), “Foto di classe” (Laterza 2009) e “Candore” (Einaudi, 2016). Da “Il paese delle spose infelici” è tratto il film omonimo.
Mario Desiati, Spatriati: il libro candidato al Premio Strega 2022
“Spatriati” è il libro con cui lo scrittore Mario Desiati è candidato al Premio Strega 2022. “Spatriato a volte è anche un insulto, un modo per definire in modo spiccio una persona che non ha un posto fisso, non ha un’identità chiara rispetto agli altri. Altre volte è un modo simpatico per definirsi fuori dal coro. Altre volte ancora è semplicemente un’identità fluida, forse più libera, come sono i personaggi di questo romanzo”, ha raccontato in un’intervista a Il Libraio.
L’autore con questa pubblicazione ha voluto dare un taglio al precedente stile. “Mi vergogno profondamente di tutto quello che ho scritto prima di Candore”, ha ammesso. “Ma credo che sia abbastanza normale in tanti scrittori disprezzare quello che si fa da giovani. Mi sembrano libri di un secolo fa. Credo che il rischio maggiore di uno scrittore sia quello di tornare nelle proprie confort zone, oppure di reiterare le cose che sono venute bene una volta, oppure di abbandonarsi completamente alla propria ossessione. I demoni vanno guardati, ma non possono agire liberi e indisturbati”.