Mario Di Ferro, chef e volto noto di Palermo è stato arrestato ai domiciliari assieme ad altre cinque persone, per i reati di vendita e cessioni di droga. A riportato è il sito SkyTg24.it, che sottolinea come Di Ferro, gestore del ristorante Villa Zito, sia accusato in particolare di aver procurato e ceduto cocaina anche all’ex presidente Ars Gianfranco Miccichè. Quest’ultimo non è assolutamente indagato ed ha commentato: “Prima di potere dire qualcosa devo capire cosa c’è nell’inchiesta in cui non sono indagato, ma posso dire che sono dispiaciuto per Mario Di Ferro: è un caro amico che conosco e frequento da moltissimi anni. Andavo alla sue feste che erano sempre molto divertenti, frequentate da tantissima gente e dove non ho mai visto della droga”.



Stando a quanto si legge sull’ordinanza, sempre in base a quanto scrive Skytg24.it, Micchichè avrebbe preso la cocaina con l’auto blu della Regione Sicilia con lampeggiante acceso. In ogni caso l’ex presidente Ars spiega: “Sono molto sereno. Ho la coscienza a posto. Escludo in maniera categorica che io mi muova in macchina con lampeggiante acceso. È un errore che ho fatto nella vita di cui sono pentito. Considero molto più importante nella mia vita essere stato onesto, non avere mai fatto male a nessuno, non avere mai rubato un centesimo. Poi ognuno di noi qualche errore nella vita lo ha fatto. L’importante è essere a posto con la propria coscienza, e io lo sono”.



MARIO DI FERRO, GIÀ AD APRILE SORPRESO A VENDERE DROGA

Il procedimento sarebbe nato da un’intercettazione a seguito di un’altra indagine; ne è nato un approfondimento che ha rivelato come il ristoratore Mario Di Ferro sarebbe stato protagonista “di una intensa attività di vendita di cocaina a una selezionata clientela – scrive Sky – attività che avrebbe svolto nel suo locale divenuto un luogo di spaccio”.

Coinvolti nell’indagine anche Gioacchino e Salvatore Salamone, già condannati per spaccio in un processo sui traffici dei clan mafiosi palermitani, oltre a tre dipendenti di Villa Zito a cui è stato imposto l’obbligo di firma. Mario Di Ferro era già stato sorpreso lo scorso aprile a vendere cocaina ad un ex funzionario dell’Ars Giancarlo Migliorisi, all’epoca nella segreteria tecnica del presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gaetano Galvagno.