Neppure Mario Draghi viene risparmiato dalle bufale che popolano la Rete. Anzi, proprio il discorso del nuovo premier è stato preso di mira con una fake news assurda. In queste ore sta circolando, infatti, un discorso alternativo di Draghi in merito al suo intervento in Aula nel giorno del voto alla fiducia del Senato al suo Governo. Il post è satirico, ma alcuni detrattori del nuovo presidente del Consiglio ci hanno creduto. Il meme richiama “Ken il guerriero”. Un riferimento puramente satirico, ma che si è trasformato in bufala quando qualcuno ha cominciato a crederci. «Mai, mai scorderai/L’attimo, la terra che tremò/ L’aria s’incendiò e poi silenzio. E gli avvoltoi sulle case sopra la città, senza pietà/Chi mai fermerà la follia che nelle strade va? Chi mai spezzerà le nostre catene? Chi da quest’incubo nero ci sveglierà, chi mai potrà?».



Questo il testo attribuito a Mario Draghi e al suo discorso di oggi, secondo quanto riportato da Bufale.net. Qualcuno che forse non conosce Ken il guerriero ha pensato che davvero ci sia stata la citazione durante il discorso al Senato. Ma è bene precisare evidentemente che così non è andata.

BUFALA SU DRAGHI: SPUNTA QUELLA SU REDDITO A MIGRANTI

Non è comunque l’unica bufala che chiama in causa Mauro Draghi. Sta circolando sui social anche un’immagine con cui si sostiene che Laura Boldrini abbia chiesto al nuovo premier un reddito di dignità di 500 euro al mese per i migranti. Ma non è altro che una vecchia bufala riadattata all’attuale situazione politica, visto che ci sarà un nuovo Governo in caso di fiducia del Parlamento. A diffondere l’immagine diverse pagine Facebook, ma ha una doppia origine: in primis è stata diffusa da una fanpage di un sito e poi da un gruppo Facebook pro Matteo Salvini, come riportato da Open. La bufala, nata nel 2015 dopo un intervento di Laura Boldrini alla Camera, attribuisce alla politica parole che non ha mai detto, perché in un’intervista rilasciata in quell’anno a Repubblica parlò riferendosi agli europei: «Un reddito di dignità ai poveri per rilanciare il sogno della Ue». Rilanciata nel 2019, è tornata d’attualità in queste ore decisive per la nascita ufficiale del Governo Draghi.



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