Mario Draghi è giunto in serata nella sua abitazione a Città della Pieve dopo il primo giorno intenso di incontri e colloqui da Presidente del Consiglio incaricato. Domani scatteranno le consultazioni, in attesa delle comunicazioni ufficiali che arriveranno dal portale della Camera (dove si terranno gli incontri con le delegazioni dei partiti): il nodo è tutto per i numeri in Parlamento, con le decisive scelte che verranno prese dal gruppo del Centrodestra e dal Movimento 5 Stelle, le parti più in “bilico” dopo il via libera certo della fiducia a Draghi per tutte le altre forze politiche in Parlamento (ad esclusione di Sinistra Italiana che al momento si è chiama fuori).
Particolari sono le vicende legate al Premier dimissionario Giuseppe Conte: in giornata, dopo il colloquio con Draghi a Palazzo Chigi, è emersa un’agenzia (della Dire) che riportava la possibilità di un ingresso del professore pugliese nella prossima squadra di Governo, con una casella per lui pronta alla Farneinsa. La notizia è stata subito smentita da Palazzo Chigi che in una nota ha specificato «le notizie che stanno trapelando in queste ore sul colloquio tra Conte e Draghi sono totalmente inventate. In particolare, è destituita di fondamento l’indiscrezione secondo cui nel corso dell’incontro si sarebbe parlato di incarichi di governo per il Conte». Resta la sua posizione decisiva per capire soprattutto le sorti del M5s, dato sempre più in subbuglio anche durante l’assemblea in videoconferenza in serata con Pd e LeU.
Ecco di seguito le principali posizioni in campo alla sera di mercoledì 3 febbraio:
– Pd-Renzi-Azione-+Europa-centristi: sostegno senza riserve al Governo Draghi
– M5s: nell’assemblea con i parlamentari è emerso che il 30% dei gruppi grillini sarebbe disposto ad appoggiare il Governo tecnico, sconfessando la linea di Crimi, Grillo e Di Battista, decisi a sostenere ancora Giuseppe Conte
– Centrodestra: per Matteo Salvini la strada resta il voto, ma attende di vedere le proposte che farà Draghi nelle Consultazioni per capire se appoggiare il Governo. Berlusconi sulla stessa linea, ancora più aperturista, mentre Giorgia Meloni apre alla possibilità di un’astensione di tutto il Centrodestra, ma nulla di più. «Sarò chiara. Non c’è alcuna possibilità di una partecipazione o anche di un sostegno da parte di FdI al Governo Draghi. Gli italiani hanno il diritto di votare. Continuiamo a lavorare per tenere il Centrodestra unito e portare gli italiani alle elezioni. Fatevene una ragione», ha spiegato la leader di Fratelli d’Italia.
SCONTRO NEL M5S SU DRAGHI (E CONTE)
Dopo il discorso al Quirinale, il Presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi ha incontrato prima alla Camera il Presidente Roberto Fico poi a Palazzo Giustiniani un colloquio di oltre 50 minuti con la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati: a seguire, l’ex Governatore BCE ha incontrato anche il Premier uscente Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. Secondo quanto riportato poco fa dal Ministro uscente della Cultura Dario Franceschini (Pd), ci sarebbe la convinzione anche per Conte di appoggiare l’incarico del Presidente Draghi come rilanciato dal Capo dello Stato, ma la partita sulla maggioranza che potrebbe costituirsi nei prossimi giorni è tutt’altro che chiusa.
«Con l’incarico a Mario Draghi si apre una fase nuova che può portare il Paese fuori dall’incertezza creata da una crisi irresponsabile e assurda. Siamo pronti a contribuire con le nostre idee a questa sfida per fermare la pandemia», spiega in una nota il Segretario Pd Nicola Zingaretti, che però aggiunge «non bisogna perdere la forza e le potenzialità di una alleanza con il Movimento 5 Stelle e con Leu basata su proposte comuni sul futuro dell’Italia. Per affrontare questi temi chiederemo nelle prossime ore un incontro con il Movimento 5 Stelle e Leu». Medesima posizione per LeU di Roberto Speranza, mentre i nodi più complicati arrivano in casa M5s: é in corso la maxi assemblea dei Parlamentari grillini, dati in profondo subbuglio e divisi al loro interno sull’assistenza o meno al Governo tecnico di Draghi. Da Grillo è giunto il “monito” «leali a Conte, non a Draghi» ma non tutti sono d’accordo all’interno del Movimento: «Qualsiasi governo dovrà passare da noi, anche per i soli emendamenti» spiega Vito Crimi durante l’assemblea ancora in corso, aprendo ad una “terza via” «Potremmo ambire ancora ad un governo politico. Alle consultazioni diremo no a governi tecnici, ma ascolteremo. Se nascerà questo governo, noi potremo condizionarlo». Berlusconi chiede all’assemblea del Centrodestra di vedere cosa propone Draghi nelle consultazioni, con Salvini che ribadisce «uniti ai colloqui con Draghi, questo è l’obiettivo. Io lavoro perché il centrodestra sia sempre compatto. Come faccio a rispondere se non lo abbiamo ancora incontrato? Noi non abbiamo pregiudizi. Essendoci una persona di livello andiamo a cercare di capire». Le consultazioni di Draghi dovrebbero cominciare domani alla Camera dei Deputati, entro serata il calendario dettagliato con tutti i partiti convocati.
IL PRIMO DISCORSO DI MARIO DRAGHI PREMIER (INCARICATO)
Mattarella ha conferito ufficialmente l’incarico di Presidente del Consiglio
, dopo un’ora e 10 minuti di colloquio al Quirinale, a Mario Draghi il quale ha accettato con riserva il mandato di formare un nuovo Governo: nella prima dichiarazione al termine del colloquio con il Capo dello Stato, il nuovo Premier incaricato ha spiegato «ringrazio il Presidente della Repubblica per la fiducia accordatami. È un momento difficile, il Presidente ha ricordato la drammatica crisi sanitaria e gli effetti su vita delle persone, economia, della società».
L’emergenza richiede risposte all’altezza della situazione e allora Draghi risponde positivamente all’appello di Mattarella: «vincere la pandemia, completare campagna vaccinale, offrire risposte ai cittadini, rilanciare il Paese sono le sfide davanti a noi». Come ha poi spiegato nel passaggio finale del breve discorso dalla Sala delle Feste del Quirinale, «Abbiamo a disposizione le risorse dell’Europa, possiamo fare molto per il futuro del nostro Paese con uno sguardo attento al futuro delle giovani generazioni e alla coesione sociale. Con grande rispetto mi rivolgerò al Parlamento, sono fiducioso che dal confronto con i partiti e dal dialogo con le forze sociali emerga unità e con essa la capacità di dare risposta responsabile all’appello del Presidente. Scioglierò la riserva al termine delle consultazioni». Un “mini-programma” quello presentato da Draghi che ha parlato per un Governo tecnico di ampio respiro che difficilmente – se nascerà – si prefiggerà obiettivi per portare il Paese non alle urne in tempi brevi. In corso gli incontri politici dei partiti, dal Centrodestra fino al M5s e al Pd.
DRAGHI È ARRIVATO AL QUIRINALE
Mario Draghi è arrivato al Quirinale
alle 11.55: da qui comincia la lunga diretta odierna, una fase totalmente diversa da quella vissuta fino a ieri tra liti e crisi di Governo verso un Conte-ter ora definitivamente tramontato. Al momento l’ex BCE è a colloquio con il Presidente Mattarella e al termine vi sarà una breve dichiarazione in diretta video streaming dello stesso Draghi per indicare le prossime tappe e il “timing” da fissare fino ai prossimi giorni, decisivi, per le consultazioni con i partiti.
Nel pomeriggio si riunirà il Centrodestra per valutare le posizioni da prendere: al momento il leader della Lega Matteo Salvini ha fatto sapere che «oggi è un buon giorno per l’Italia», salvo poi aggiungere «no pregiudizi su Draghi ma orizzonte è il voto»; per Giorgia Meloni (FdI) non serve appoggiare il Governo per «approvare provvedimenti utili al Paese», facendo entrambi prefigurare una possibilità di appoggio esterno al neo-nato Governo tecnico. «Ringraziamo il Presidente Mattarella per aver pazientemente guidato questa grave e insensata crisi, ma ribadiamo che non voteremo un governo tecnico guidato da Mario Draghi. A questo punto, riteniamo che l’unica strada giusta sia quella delle elezioni anticipate. I cittadini devono poter scegliere chi dovrà risollevare le sorti di questo nostro Paese. Noi siamo pronti», così invece la senatrice M5s Paola Taverna. Per il protagonista della crisi di Governo, Matteo Renzi, un messaggio che suona come una indiretta “punzecchiatura” al rivale Giuseppe Conte: «Ora è il momento dei costruttori. Ora tutte le persone di buona volontà devono accogliere l’appello del Presidente Mattarella e sostenere il governo di Mario Draghi. Ora è il tempo della sobrietà. Zero polemiche, Viva l’Italia». La sfida di Draghi è partita, con la situazione attualmente definita in questi termini: con lui Pd, Italia Viva, +Europa, Forza Italia, Azione, Cambiamo!, centristi-responsabili; contrari M5s e Fratelli d’Italia; con possibili aperture la Lega.
MATTARELLA CONVOCA MARIO DRAGHI
Un tweet di Matteo Renzi, un discorso di Sergio Mattarella e un sì di Mario Draghi: l’Italia politica nelle ultime 12 ore è cambiata radicalmente, travolta dallo “tsunami” Governo tecnico che prende il posto di Giuseppe Conte, “tradito” da Italia Viva dopo intere giornate di lotte e contrasti nelle Consultazioni prima al Quirinale e poi con il Presidente della Camera Roberto Fico. L’ultimo capitolo ieri alle 21.13 quanto il Capo dello Stato ha annunciato alla nazione le uniche due strade possibili dopo il fallimento delle trattative per formare il Conte-ter: Governo istituzionale “di alto profilo” o Elezioni anticipate.
La strada scelta da Mattarella è la prima, ma la seconda non viene esclusa qualora l’incaricato Mario Draghi non trovasse i numeri per la fiducia in Parlamento, strada tutt’altro che semplice viste le prime reazioni dei partiti. Oggi alle 12 – con diretta video streaming dal canale YouTube del Quirinale – l’ex Governatore della Banca Centrale Europea è atteso al Colle per ricevere l’incarico: da quel momento, inizia ufficialmente l’avventura di Draghi alla ricerca del sostegno dei partiti per traghettare l’Italia nel pieno della crisi sanitaria, economica, sociale ed educativa, come ribadito ieri nel discorso drammatico di 6 minuti del Presidente Mattarella.
LE PROSSIME TAPPE
È probabile che già oggi dopo l’incarico ricevuto Draghi rilasci qualche dichiarazione per stabilire il timing delle prossime tappe istituzionali e politiche: di norma, il Presidente del Consiglio incaricato accetta “con riserva” e subito dopo avvia piccole consultazioni “informali” a Palazzo Chigi con tutti i rappresentanti dei partiti per sondare le possibilità di un sostegno, elemento ancor più fondamentale nel caso di Governi istituzionali che non hanno per loro natura alcuna connotazione politica nella squadra di Governo. A questo punto il bivio possibile: con esito positivo delle consultazioni, Draghi torna al Quirinale e comunica la lista dei Ministri dichiarandosi pronto a ricevere l’incarico. Successivo giuramento e solo a quel punto – entro 10 giorni – il Governo deve presentarsi per il discorso alle Camere, cercando il voto di fiducia.
Secondo esito, se Draghi non trovasse l’appoggio dei partiti andrà da Mattarella a rimettere l’incarico. Qui si aprono ulteriori 3 strade: affidare l’incarico ad un altro profilo; rinviare il Governo dimissionario in Parlamento per cercare ugualmente la fiducia; sciogliere le Camere e andare a Elezioni anticipate. Tenendo conto del discorso fatto ieri da Mattarella – «un lungo periodo di campagna elettorale coinciderebbe con un momento cruciale per le sorti dell’Italia, sotto profilo sanitario, economico e sociale» – l’ipotesi del voto è l’ultima che tenterebbe il Capo dello Stato, perciò assumono vitale importanza le consultazioni nei prossimi giorni tra il Premier Draghi e tutte le forze politiche.
GOVERNO DRAGHI: COME SARÀ
Qui si apre dunque la vera partita, ovvero come sarà e cosa tenterà di fare il nuovo Presidente del Consiglio incaricato: di certo da giorni l’ex Governatore della Banca d’Italia e poi BCE ha preparato un programma di base che non dovrebbe discostarsi molto da quello illustrato nel famoso intervento al Meeting di Rimini dello scorso agosto. In quella occasione – come già del resto nell’editoriale sul Financial Times nel pieno dell’esplodere della pandemia – Mario Draghi spiegò la differenza tra “debito buono” – ovvero spese dello Stato per investimenti, capitale umano e infrastrutture – e “debito cattivo”, l’assistenzialismo e la politica dei “bonus” improduttiva. Ripartirà da lì e con quelle idee formerà la sua squadra di Governo fatta da tecnici e personalità del mondo accademico, economico e giuridico del Paese: un Governo “dei migliori” che dovrà però discostarsi e molto dal precedente di Mario Monti nel 2011, altrimenti difficilmente i partiti lo sosterranno.
Già, i partiti: al momento le reazioni all’incarico per un Governo Draghi hanno confermato le attese, con Pd, Italia Viva, Forza Italia e centristi-responsabili che si sono dichiarati favorevoli a votare l’ex BCE. Lega si trova “divisa” al suo interno sulle scelte da prendere (appoggio esterno? astensione costruttiva? sfiducia ‘alternata’?) mentre M5s e Fratelli d’Italia hanno già annunciato che non appoggeranno il nuovo Presidente del Consiglio, con dei distinguo. La Meloni ha fatto intendere – come Salvini – che per votare provvedimenti utili per il Paese non serve essere al Governo, il che porterebbe a pensare a possibili soluzioni di appoggio “esterno” al neo-nato esecutivo Draghi. Nel pomeriggio le assemblee dei parlamentari di Pd, M5s e Lega porteranno ulteriori “sensazioni” sull’iter delle prossime settimane. L’impressione è che si giocherà tutto nelle consultazioni dei prossimi giorni, per capire cosa proporrà Draghi e come reagiranno le forze in Parlamento: al momento, al Senato se mancano i voti di M5s, FdI e Lega la fiducia a Draghi non arriverebbe. Saranno dunque ore e giorni decisivi: “Supermario”, l’uomo del “Whatever it takes”, colui che ha “salvato” l’Europa (e l’Euro) ora sarà in grado di salvare (politicamente) l’Italia?
Cosa farà #draghiPremier ? Val la pena rileggere il suo intervento al #Meeting20, dove spiegò la differenza fra debito buono (per investimenti su infrastrutture e capitale umano) e debito cattivo (improduttivo). Ripartirei da lì.#Crisidigoverno
https://t.co/URp8UnII5z pic.twitter.com/9THYLSQ6ET— luciano ghelfi (@lucianoghelfi) February 3, 2021