Mario Draghi, nel corso di un incontro con i presidenti delle commissioni dell’Eurocamera sul dossier competitività, ha parlato della necessità di passare dalle parole ai fatti. “Mi hanno chiesto al termine di Ecofin quale sia l’ordine delle riforme necessarie per l’Ue, quale sia l’ordine non lo so, ma per favore, è il momento di fare qualcosa, decidete voi cosa ma per favore, si faccia qualcosa, non si può trascorrere tutto il tempo a dire no”, queste le sue parole riportate da Ansa.



L’obiettivo è quello di far competere l’Europa con gli Usa e con la Cina, sia con investimenti pubblici sia con investimenti privati. La strada però è lunga a i temi di discussione numerosi. “Negli ultimi anni, l’Ue ha ottenuto importanti risultati: dall’adozione di politiche climatiche e digitali all’avanguardia a livello mondiale, alla definizione degli strumenti che guidano la ripresa dell’Europa dalla pandemia di e alla riduzione della nostra dipendenza dalle importazioni energetiche russe. Il Parlamento è stato determinante e spesso ha aperto la strada, ma nonostante i successi ottenuti ci troviamo in un momento critico”.



Mario Draghi: “È ora delle riforme Ue”. I temi cruciali

Le questioni di cui ha parlato Mario Draghi ai presidenti delle commissioni dell’Eurocamera sono state diverse. Uno di quelli più centrali è il mercato unico, di cui si discute da molto tempo. “I soldi sono solo un aspetto del problema. L’altro aspetto è una profonda rivisitazione delle regole che abbiamo costruito e sulle quali abbiamo lavorato. Il mercato unico è un altro esempio: le chiamavamo riforme strutturali. E’ quello che dobbiamo fare ora: riforme strutturali, a livello di Unione Europea. Il mercato unico è altamente imperfetto: ci sono centinaia di direttive che non vengono attuate, o che vengono attuate in modo diverso a seconda dei Paesi”, ha affermato.



Un altro è quello dell’energia. “Il mercato elettrico è un altro settore cui dobbiamo guardare, perché chiaramente l’Europa non può essere competitiva, se paghiamo l’elettricità due volte tanto quanto costa negli Usa e il gas naturale cinque o sei volte tanto. Ci sono molte cose che dobbiamo fare, delle quali i soldi sono solo una”, ha concluso.