Tanti i temi trattati da Mario Draghi nella conferenza stampa odierna al termine del Consiglio dei ministri. Non poteva mancare una riflessione sul caso “fondi russi”, in riferimento ai documenti dell’intelligence americana sulle ingerenze di Mosca nella politica degli altri Paesi. Il primo ministro è stato chiaro: il segretario di stato Usa, Antony Blinken, ha smentito qualsivoglia coinvolgimento di partiti o politici italiani.
Mario Draghi ha spiegato ai cronisti di avere avuto un confronto telefonico con Blinken: “Sostanzialmente mi ha confermato l’assenza di forze politiche italiane nella lista di quelli soggetti a finanziamenti russi”. Ma non solo. Il premier ha affermato che la democrazia italiana è forte e “non si fa battere da nemici esterni e dai loro pupazzi prezzolati”: “Dobbiamo essere fiduciosi nella nostra democrazia e non bisogna avere timore delle voci”.
MARIO DRAGHI SUL CASO “FONDI RUSSI”
Le parole di Mario Draghi arrivano a poche ore di distanza dall’audizione al Copasir di Franco Gabrielli, durata un’ora e venti minuti. Nel corso del suo intervento, il sottosegretario alla presidenza del consiglio e autorità delegata alla Sicurezza della Repubblica ha confermato che “non sono emersi profili concernenti la sicurezza nazionale del nostro Paese”.
Nonostante la cautela necessaria del caso, non sono mancate voci e accuse nelle ultime ore. La Lega è finito nel mirino della sinistra, dopo le parole di Mario Draghi il Carroccio si aspetta delle scuse: “Dopo fango, insinuazioni e attacchi vergognosi, ora mi aspetto delle scuse. Adesso la sinistra inizierà a parlare finalmente di Italia?”, le parole su Twitter di Matteo Salvini. Ancora più perentorio il senatore della Lega Paolo Arrigoni, componente del Copasir: “A sinistra e nelle solite redazioni, se ne facciano una ragione: la loro campagna denigratoria ad orologeria è una penosa sceneggiata, che rischia di trasformarsi in un doloroso boomerang. Basta con le ingerenze, con le inaccettabili invasioni di campo”.