Mario Draghi, nel discorso fatto in occasione della 40ma conferenza annuale della National Association for Business Economics a Washington durante la quale ha ricevuto il premio Paul Volcker, per la carriera politico economica, ha parlato delle riforme necessarie all’Europa per migliorare le strategie di difesa e rivedere le politiche fiscali comuni, ma soprattutto ha ammesso che la globalizzazione è stata un modello debole che ha dimostrato di essere fallimentare nonostante abbia comunque aiutato il commercio mondiale. Perchè a lungo termine ha indebolito l’occidente a causa degli impegni presi da alcuni paesi che poi si sono rivelati ambigui.



Draghi ha quindi cambiato nettamente passo sull’argomento, riconoscendo che l’apertura dei mercati globali ha permesso l’ingresso di nuovi paesi nel processo competitivo e ha contribuito a far uscire dalla povertà miliardi di persone, soprattutto in Cina. Tuttavia: “Non è riuscita a diffondere i valori liberali“, perchè al contrario di quelle che erano le aspettative: “Democrazia e libertà non viaggiano necessariamente insieme a beni e servizi“.Quindi, anche alla luce di questi errori, adesso l’Unione Europea, più che mai, ha bisogno di rafforzare le strategie, per evitare il rischio di essere totalmente dipendenti dalle risorse essenziali che provengono da partner commerciali non affidabili.



Mario Draghi a Washington: “L’Europa si prepari ad un nuovo ciclo di shock finanziari”

Mario Draghi a Washington ha spaziato su vari temi, ma il fulcro principale del discorso è comunque stato quello del fallimento della globalizzazione. Una strategia che a lungo termine ha indebolito i paesi occidentali e per questo ora l’Ue dovrà rispondere con una maggiore cooperazione. Perchè, come ha sottolineato Draghi: “Non è più pensabile l’esistenza di singoli Stati in Europa, anche gli isolazionisti devono rendersi conto che da soli sono troppo piccoli per resistere“.



E a seguito dei numerosi cambiamenti repentini causati dagli scenari geopolitici internazionali, occorre preparasi per alcuni shock finanziari che arriveranno inevitabilmente. Le tendenze individuate da Draghi sono quelle di, deficit pubblici in costante crescita, e paesi che dovranno fronteggiare il problema della disuguaglianza di redditi e ricchezze. E contemporaneamente incrementare gli investimenti pubblici puntando soprattutto ad una nuova politica fiscale.