Mario Draghi futuro presidente della Commissione Ue? Dopo aver concordato con Angela Merkel la nomina di Ursula von der Leyen, il presidente francese Emmanuel Macron potrebbe puntare sull’ex premier italiano per provare a “salvare” l’Europa. Stando a fonti diplomatiche di Bruxelles e Parigi, citate da Repubblica, quattro anni dopo l’inquilino dell’Eliseo vorrebbe ritagliarsi lo stesso ruolo, quindi sta già stendendo la tela di rapporti e diplomazie. Il nome a sorpresa è quello di Mario Draghi, con cui ha avuto un rapporto sempre privilegiato. Basterebbe ricordare la spiegazione del Trattato del Quirinale: «Perché era lui, perché ero io». Una forte intesa personale che ha spinto Macron ad un sondaggio informale. Inoltre, avrebbe iniziato a sottoporre l’idea all’alleato di sempre, la Germania, ora guidata da Olaf Scholz.



Del resto, le scelte europee più delicate vengono prese sull’asse Parigi-Berlino. In diverse occasioni e a diverse persone, Macron avrebbe spiegato che dopo le prossime elezioni europee bisognerebbe rivolgersi all’ex presidente della Bce per affrontare una fase nuova. Il ragionamento all’Eliseo è che per affrontare sfide decisive per il futuro dell’Ue, bisognerebbe affidarsi a chi ha già salvato l’Europa, ad una figura autorevole e prestigiosa, a qualcuno che possa tenere testa a Xi Jinping o eventualmente Donald Trump. Di tutto ciò Macron, secondo Repubblica, avrebbe già parlato con Scholz.



DRAGHI VERSO COMMISSIONE UE? LA TELA DI MACRON E IL NODO ITALIA

Anche se per Scholz sarebbe difficile rinunciare a Ursula von der Leyen, ci sono diversi motivi che potrebbero spingere il cancelliere tedesco a sostenere la linea della Francia. In primis, l’attuale presidente della Commissione Ue potrebbe diventare la segretaria generale della Nato. Infatti, gli Usa nei mesi scorsi avevano espresso il gradimento. Quindi, la Germania non perderebbe una pedina importante nella scacchiera degli incarichi internazionali, aggiunge Repubblica, secondo cui l’altro motivo per il via libera di Scholz è che con Draghi potrebbe placare una parte delle liti nella sua maggioranza.



D’altra parte, i dubbi riguardano proprio l’Italia. La premier Giorgia Meloni avrebbe le mani legate, in quanto la Casa Bianca avrebbe già approvato lo schema. Finora Draghi ha fatto sapere di non sentirsi in corsa per la presidenza della Commissione Ue, una candidatura che potrebbe anche ridisegnare i rapporti tra i partiti europei, visto che Draghi è un “tecnico”. Non a caso Antonio Tajani si è già messo di traverso: “Noi popolari europei terremo il nostro Congresso in febbraio a Bucarest e credo proprio che confermeremo la candidatura di Ursula Von der Leyen”.