Invita ad un intervento immediato l’ex numero uno della Banca Centrale Europea, Mario Draghi. Parlando al G30 nelle vesti di co-presidente del gruppo di lavoro, l’economista italiano ha lanciato un appello ai governi di tutto il mondo, alla luce della pesantissima crisi economica causata dalla pandemia di covid: “La situazione è peggiore di quel sembra – le sue parole riportate dai principali quotidiano online – specie per le piccole e medie imprese. E per questo le autorità devono agire urgentemente”. Un appello, quello di Mario Draghi, che è stato condiviso anche dalla Federal Reserv Bank degli Stati Uniti, e che a sua volta ha esortato il Congresso degli Stati Uniti ad agire in tempi rapidi. “Le autorità devono agire urgentemente” perché “in molti settori e Paesi – ha proseguo Draghi nel suo monito – siamo sull’orlo del precipizio in termini di solvibilità, specialmente per le piccole e medie imprese, con i programmi di sostegno in scadenza e il patrimonio esistente che viene eroso dalle perdite”.
MARIO DRAGHI SUL RECOVERY FUND: “COME VERRANNO SPESE LE RISORSE…”
L’ex numero uno della Bce, membro anche del comitato di direzione del think tank di consulenza su questioni di economia monetaria e internazionale, ha aggiunto che “Il problema è peggiore di quel che appare perché il massiccio aiuto in termini di liquidità, e la vera e propria confusione causata dalla natura senza precedenti di questa crisi, ne stanno mascherando le vere dimensioni”. In un colloquio con il Corriere della Sera, Mario Draghi si è poi soffermato sulle risorse del Next Generation Eu, quello che comunemente viene chiamato Recovery Fund, e a riguardo ha spiegato: “La sostenibilità del debito pubblico in un certo Paese sarà giudicata sulla base della crescita e quindi anche di come verranno spese le risorse di Next Generation Eu”, suggerendo “uno sguardo lungo” per la crescita. Quindi Draghi ha spiegato: “Se saranno sprecate il debito alla fine diventerà insostenibile perché i progetti finanziati non produrranno crescita”, ma in caso contrario “allora la crescita arriverebbe e diventerebbe il fattore decisivo per la sostenibilità del debito”.