«Sono straordinariamente soddisfatto di questa visita. C’è stata una conversazione molto interessante e ci siamo conosciuti. Vorrei ringraziare Rama per lo straordinario segnale di solidarietà e di vicinanza che l’Albania ha dato all’Italia nel periodo più cupo della pandemia»: così Mario Draghi in conferenza stampa al termine del vertice con il Primo Ministro della Repubblica d’Albania, Edi Rama.
Il primo ministro italiano ha ricordato il legame che unisce Italia e Albania: «La relazione non ha bisogno di tante discussioni, è una relazione antica, forte e di successo, e ha bisogno di rafforzamento. La comunità albanese in Italia è vasta, ben integrata, gli studenti albanesi sono molti e frequentano con profitto le nostre università – l’analisi di Mario Draghi – Le aziende italiana in Albania sono migliaia. La collaborazione con l’Albania si esercita sul piano dell’agricoltura, dei servizi, del turismo e ora anche sulla transizione ecologica».
Mario Draghi: “Migranti diventati strumento di politica estera”
Mario Draghi si è poi soffermato sul dossier Bielorussia: «L’integrazione dei Balcani occidentali nell’Ue è scritta nel futuro dell’Unione. Quello che sta succedendo ora in Bielorussia non ha effetto su questo processo, non influenza questo processo. Non ho ancora avuto notizie di un vertice straordinario su questo, se avverrà discuteremo di questo. Ma i migranti sono diventati uno strumento di politica estera».
«Dobbiamo considerare che anche l’integrazione della Macedonia del Nord è importante», ha rimarcato il primo ministro italiano: «Il primo allargamento dell’Ue a tanti Paesi ha preso moltissimi anni, bisogna ragionare sui tempi lunghi: non è qualcosa che si fa in risposta a questioni di politica estera contingenti, è una strategia di lungo periodo che definisce l’esistenza e l’identità dell’Unione Europea».