Solidarietà e diritti tra le radici fondanti della costruzione europea: così Mario Draghi nel corso del suo intervento al question time alla Camera dei Deputati. Il primo ministro ha risposto alle domande dei parlamentari, quasi tutte legate alla crisi in Ucraina, e ha sottolineato il ruolo attivo dell’Italia nella gestione dell’emergenza umanitaria, sulla base di quei valori che da sempre sono alla base della politica di accoglienza.
Nel corso del suo discorso, Mario Draghi ha evidenziato che il governo ha predisposto la piena integrazione di studenti e studentesse anche in raccordo con la comunità di connazionali integrati nel Paese: «Accoglienza, fratellanza e solidarietà sono dimostrati dalle azioni intraprese dall’Italia, ma molto di più sarà necessario perché forse la reazione non è di giorni o mesi, ma forse è più lunga».
MARIO DRAGHI: “PROFUGHI UCRAINI O FANNO TAMPONI O ACCETTANO VACCINI”
Sempre per quanto concerne l’accoglienza, in merito all’emergenza epidemiologica, Mario Draghi ha spiegato che «sul fronte sanitario i profughi o fanno il tampone ogni 48 ore o accettano di vaccinarsi». L’ex presidente della Bce ha messo in risalto che è prevista assistenza sanitaria, sociale, psicologica, orientamento legale e corsi di lingua italiana per chi sta scappando dalla guerra, senza dimenticare i servizi finalizzati all’integrazione e alla formazione professionale. In totale, sono arrivate oltre 23 mila persone, per il 90% donne e bambini. L’esecutivo, ha proseguito Draghi, segue con attenzione le conseguenze della guerra Russia-Ucraina sull’economia e sulla situazione finanziaria, considerando l’incremento del prezzo dell’energia: «Il governo non può fermare questi eventi, ma possiamo muoverci con rapidità e decisione come abbiamo fatto e come continueremo a fare per difendere il potere di acquisto delle famiglie e la competitività e la sopravvivenza delle imprese». È ancora prematuro, invece, prospettare una revisione del Pnrr: «La normativa europea prevede la richiesta di una revisione degli obiettivi degli Stati membri che possono chiedere modifiche, ma questa evenienza eccezionale richiedere un nuovo processo negoziale che è prematuro prospettare». Per quanto concerne il gas russo, Mario Draghi ha ribadito che il governo è al lavoro per ridurre la dipendenza in tempi rapidi.