Nella mattinata di oggi Mario Eutizia – il 48enne rinominato ‘badante killer’ – è comparso davanti al Giudice per le indagini preliminari di Santa Maria Capua Vetere Alessandra Grammatica per dar conto delle dichiarazioni spontaneamente rese lo scorso giovedì ai Carabinieri del comando locale e ricevere l’eventuale conferma del fermo in attesa di giudizio: ad accompagnarlo alla sbarra c’erano i suoi due legali Gennaro Romano e Antonio Daniele che già nei giorni scorsi avevano definito la scelta di confessare “un atto di coscienza”.



Prima di arrivare all’udienza di oggi vale la pena fare un passo indietro per ricordare che il cosiddetto badante killer lo scorso giovedì aveva telefonato al 112 spiegando al centralino di voler confessare alcuni omicidi: trasportato in caserma ha raccontato ai Militari di aver ucciso quattro anziani che aveva assistito nell’arco degli ultimi 10 anni tra Latina, Napoli e Salerno sottolineando che l’aveva fatto mosso da compassione e pietà.



Immediatamente sottoposto a fermo, Mario Eutizia è stato trasportato nel carcere locale, mentre gli inquirenti hanno proceduto a verificare l’eventuale veridicità della sua storia scoprendo – così – che aveva assistito una 30ina di anziani nel corso degli anni: i quattro inclusi nel suo elenco erano effettivamente deceduti, con le cartelle cliniche che parlavano di morti naturali per via di diverse patologie che li affliggevano da tempo, tra tumori e diabete.

Il badante killer Mario Eutizia conferma gli omicidi al Gip: resterà in carcere in attesa di un processo

Comparso oggi davanti al Gip, l’ex badante killer è parso particolarmente provato per via di alcune patologie di cui soffrirebbe, ma ha deciso comunque di confermare una seconda volta la sua storia: al giudice Grammatica ha parlato nuovamente dei quattro anziani uccisi tra il 2014 e lo scorso marzo, ma non avrebbe mai accennato a nessun altra vittima tra i 30 e più assistiti che ha seguito nel corso degli anni.



Dopo alcune domande e dopo aver confermato la sua condizione da cittadino senza fissa dimora, ha chiesto di interrompere l’udienza sottolineando di non farcela “fisicamente”, pur confermando la sua pienissima disponibilità a collaborare: attualmente è accusato di omicidio plurimo e la giudice ha deciso di non convalidare il fermo delle autorità e di emettere un’ordinanza di custodia in carcere temendo – come peraltro sottolineato dallo stesso Mario Eutizia ai Carabinieri giovedì scorso – che potesse colpire di nuovo; mentre i suoi legali a causa delle patologie di cui il 48enne soffre hanno già promesso di opporsi alla sentenza per chiederne la scarcerazione.