Mario è il fidanzato di Odette Giuffrida, l’atleta italiana in gara alle Olimpiadi di Tokyo 2020. La judoka italiana originaria di Roma è tra le protagoniste dell’evento sportivo organizzato nella capitale del Giappone dove il judo è considerato uno degli sport più importanti. Tanta, infatti, è l’emozione per l’atleta di gareggiare in quella che è considerata la “terra dei padri” della disciplina dello judo dove questo sport è stato creato nel 1882. Oggi è uno sport conosciuto e praticato in tutto il mondo, ma per Odette sarebbe un grandissimo sogno poter vincere la medaglia d’oro proprio lì tutto è nato. Dopo le Olimpiadi di Rio, la campionessa di judo è pronta a tutto pur di conquistare la medaglia d’oro. La partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020 ha acceso i riflettori anche sulla sua vita privata, anche se si conosce davvero poco sulla sua vita sentimentale. Le pochissime informazioni che abbiamo in merito è che la judoka è felicemente fidanzata con un misterioso ragazzo di nome Fabio di cui però non si conosce altro.



Odette Giuffrida a Tokyo 2020: “Ci sono due tipi di judoka”

Odette Giuffrida è l’atleta italiana di judo in gara alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Sulle pagine di Eurosport.it, la campionessa si è raccontata a cuore aperto rivelando: “mia mamma, dopo due figli maschi, voleva tantissimo una femmina. Così sono arrivata io. Non so se si aspettasse che venissi su come una principessina, tutta a modino, ma crescere con due fratelli maggiori ha avuto un’ influenza ben precisa sul mio carattere. Venivo sempre messa in mezzo, nelle più incredibili avventure e attività, come il più piccolo dei tre moschettieri. E anche il più tosto”. L’atleta si è avvicinata molto presto allo sport, ma non allo judo. Inizialmente, infatti, ha praticato ginnastica ritmica: “conservo ancora il body e le scarpette a casa. Chi ha visto qualche mia lezione riferisce che fossi portata e anche molto divertita, ma evidentemente il destino aveva idee diverse per il mio futuro”. Successivamente si è confrontato con il nuoto: “desideravo tantissimo provare il nuoto ma quando è giunto il momento tanto atteso mi ritrovai con un timpano perforato a causa di chissà quale marachella fatta con i miei fratelli e quindi niente acqua. Il fratello di mezzo, Salvatore, faceva judo ed era sempre felice”. Poi dopo un incontro con Pino Maddaloni, campione olimpico a Sidney, è cambiato tutto ed è nata la passione per il judo. Oggi che è una campionessa di questa disciplina fa una importante differenziazione: “ci sono due tipi di judoka: quella che si comporta come se fosse più forte dell’avversaria ma sotto-sotto non è sicura di esserlo e quella che sa perfettamente ciò che ha dentro, e si concentra sulle cose da fare. Io appartengo alla seconda categoria. È un processo, mica è facile. All’inizio mi capitava di perdere la calma contro le avversarie più scorrette, contro quelle che provocano e giocano sporco. Perdevo la calma e finivo col portare l’aspetto personale sul tatami, smettendo di ragionare e smarrendo la strada”. Per fortuna oggi è tutto diverso visto che la Giuffrida ha rivelato: “mi sento più forte della mia avversaria, ma lo sono perché ho lavorato più di lei, chiunque essa sia. Lo sono perché mi fido della mia tecnica, perché non perdo mai la fede in quello che so di dover fare”.

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