Mario Lavezzi ripercorre i suoi 50 anni di carriera partendo da Loredana Bertè che occupa un posto importante nel suo cuore. “Con Loredana Bertè non c’è stato solo un sodalizio artistico perché siamo stati anche fidanzati. Ci siamo amati per due anni e ci siamo massacrati per tre anni però abbiamo dato vita a grandi creazioni”, spiega l’artista che poi fa un regalo al pubblico di Vieni da me intonando “E la luna bussò”. “Loredana è stata una bella palestra, ma ci vogliamo ancora molto bene”, aggiunge. Un’altra donna importante della vita artistica di Lavezzi è Ornella Vanoni: “è uno spirito libero, non ha freni inibitori”. Legato a Lavezzi è anche il nome di Lucio Battisti. Proprio l’incontro con Battisti e Mogon ha cambiato la vita di Lavezzi: “venivo da servizio militare per il quale ero stato costretto a lasciare I Camaleonti con cui sono stato due anni e mezzo e in quel periodo ho scritto Il primo giorno di primavera”, ricorda l’artista (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
MARIO LAVEZZI, 50 ANNI DI CARRIERA A VIENI DA ME
Mario Lavezzi, dopo Francesco Paolantoni, protagonista dell’intervista alla cassettiera, si racconta nello studio di Vieni da me con l’intervista con emoticon. Con 50 anni di carriera alle spalle, Mario Lavezzi è pronto a svelare dettagli inediti della sua vita privata e professionale. Sono tanti i successi scritti da Mario Lavezzi nel corso degli anni. Come autore, produttore, compositore, musicista, arrangiatore, il nome di Lavezzi è accostato a E la luna bussò e In alto mare, portate al successo da Loredana Bertè, E’ tutto un attimo di Anna Oxa, Vita di Lucio Dalla e Gianni Morandi, Quello che le donne non dicono e Come si cambia di Fiorella Mannoia, Dedicato di Loredana Bertè, L’ora dell’amore dei Camaleonti, Stella gemella di Eros Ramazzotti, Meravigliosa di Emma. Sono tanti gli artisti con cui ha lavorato come Ornella Vanoni, Lucio Battisti, Anna Oxa e così via.
MARIO LAVEZZI: “COME SOLISTA AVREI POTUTO FARE DI PIU’? NON HO RIMPIANTI”
Mario Lavezzi, oltre ad essere autore di canzoni, ci è anche cimentato nella carriera di solista. Nonostante il grande talento artistico, però, come solista, Lavezzi non ha ottenuto lo stesso successo portato a casa come autore. Tuttavia, dopo 50 anni di successi e riconoscimenti, l’artista, in un’intervista rilasciata ai microfoni di Tv Sorrisi e Canzoni, ha confessato di non avere addolutamente rimpianti. «Non ho mai avuto la determinazione di fare solo quello. Per fare il salto devi pensare solo a te stesso. I miei dischi hanno fatto bene ma a quei tempi i numeri erano tali che se vendevi 100 mila copie era solo… benino. Ma non ho rimpianti. Nel 1983 Sorrisi mi ha dato il Telegatto come “Music maker”, la figura, con le dovute proporzioni, di un Quincy Jones. In Italia non c’è un mio omologo», ha confessato l’artista pronto a svelare retroscena anche sul suo rapporto con altri artisti.