Anche Mario Mattioli è finito nella “rete” di Massimo Bochicchio, il broker morto domenica scorsa in un incidente ancora tutto da chiarire. Dal 2019 era al centro di un’inchiesta per truffa e riciclaggio dopo aver fatto sparire 70 milioni di euro dai conti dei clienti. Vip, professionisti e sportivi tra le vittime. Come il giornalista e conduttore tv Mario Mattioli, nonché dirigente e telecronista sportivo. «Ho incontrato per caso Bochicchio in un locale di via Veneto e mi ha rovinato la vita», racconta a Il Messaggero. Nel giro di due anni, dal 2019 al 2021, Mattioli ha investito col broker 350mila euro, con la promessa di ricavarne 500mila. Ma quei soldi non li ha mai visti.
«Si è avvicinato per salutarmi, accade spesso, dopo tanti anni di televisione. Mi ha dato il suo biglietto da visita dicendo di organizzare manifestazioni sportive e voleva coinvolgermi», ricorda Mario Mattioli. Quella è stata l’esca. Infatti, dopo l’incontro è stato contattato da Massimo Bochicchio, che gli ha parlato subito di investimenti. «In quel momento stavo attraversando un momento economico difficile, si parlava di piccole somme e ho intravisto la possibilità di rientrare. Invece, è stato l’inizio della fine». Infatti, è scattata la trappola. Ha cominciato con 250 euro, a cui il broker avrebbe aggiunto una quota per far partire l’operazione.
MARIO MATTIOLI “NON C’ERA VIA D’USCITA…”
Nel giro di due mesi i numeri sono cambiati. «Si parlava di guadagni per 30 mila euro», racconta Mario Mattioli a Il Messaggero. Il conduttore tv era sereno perché riceveva costanti aggiornamenti dalla società londinese, anche con quotazioni di borsa. «Sembrava tutto regolare». Invece era già vittima del raggiro. «A un certo punto mi è arrivato un bonifico di 10 mila euro. Gli unici soldi che ho visto tornare indietro». Nel frattempo, però, i collaboratori di Massimo Bochicchio gli chiedevano altri investimenti, sul petrolio. «Via via, inoltravo i miei soldi fino a quando la somma ha superato qualsiasi previsione». Alla fine, sono andati in fumo 350mila euro. Quando si è reso conto del buco che si era creato, Mario Mattioli ha provato a rientrare, ma i rapporti si sono fatti tesi.
«Mi hanno accordato la cifra, 527 mila euro. Sulle prime sembrava tutto in ordine, mi hanno addirittura chiesto il codice Iban per erogare la somma. Ma i giorni passavano e non arrivava nulla». Anzi, gli hanno chiesto altri soldi: «Altri 50 mila euro per sbloccare, secondo loro, la cifra». A quel punto Mario Mattioli ha capito che non avrebbe più visto i suoi soldi e si è rivolto ad un legale, in particolare allo studio Giambrone & Partners, depositando la denuncia. «Non capisco come ho potuto finire in una storia come questa. Ma Massimo ci sapeva fare, una volta finito nella sua trappola, non c’era via d’uscita».