Mario Merola, chi è e com’è morto il papà di Francesco Merola: la moglie Rosa Serrapiglia e i tre figli
Quando si parla di ‘sceneggiata napoletana’ sotto un’accezione positiva, intesa come un genere teatrale di grande spessore si fa riferimento a Mario Merola, il papà di Francesco Merola che ha fatto la storia con brani come O’ Zappatore’ e non solo. Mario Merola è nato a Napoli il 6 aprile del 1934 ed è stato non solo un cantante ma anche un attore, compositore, musicista e personaggio televisivo tanto da essere definito ‘Il re della sceneggiata’. Eppure da piccola aveva una sconfinata passione per il calcio tanto da arrivare a giocare per un brevissimo periodo nelle giovanili del Napoli nel ruolo di terzino. Successivamente, invece, capisce che la sua strada è il canto.
La carriera di Mario Merola decolla nel 1959 quando partecipa al Teatro Trianon di Napoli nel concorso per le voci nuove. Nel 1963 firma un contratto con la casa discografica Phonotris ed il suo primo vero successo è il brano So nnato carcerato. Nel 1973 c’è il debutto al cinema con il film Sgarro alla Camorra. Sul finire degli anni ’70, per l’esattezza nel 1978, porta in teatro il suo sceneggiato più famoso: ‘O Zappatore’. Per quanto riguarda la vita privata, la moglie di Mario Merola che gli è stata accanto per tutta la vita fino alla morte è stata Rosa Serrapiglia, con il quale ha avuto tre figli: Michele Roberto, Loredana e Francesco.
Mario Merola com’è morto? Stroncato da un infarto, il ricordo del figlio Francesco e l’appello alla Rai: “Dedicategli una fiction”
Mario Merola com’è morto? Il papà di Francesco Merola si è spento il 12 novembre 2006 all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia dov’era ricoverato in seguito ad un malore. I malesseri dell’artista sono iniziati in realtà molto prima, nel 1997 con tre ricoveri. La causa del decesso è stata un’arresto cardiocircolatorio. Merola è morto a 72 anni a causa di un infarto. In una recente intervista concessa a Il Foglio, il figlio Francesco ha lanciato un appello alla Tv di Stato: “Chiedo alla Rai di produrre una fiction sulla vita di Merola come quella sui fratelli De Filippo. È stato l’ambasciatore della canzone napoletana nel mondo, l’artista che una sera, alla Casa Bianca, si è esibito al posto di Pavarotti che era giù di voce. Si congedò dal presidente Gerald Ford tenendolo per mano sulle note di “Anema e core”. “Tenimmece accussì…”. Lui, un ex ragazzino che scaricava le casse nel porto di Napoli. Fu un trionfo italiano, difatti sto lottando perché il Festival di Sanremo gli dedichi un premio.”