Ne è passato di tempo da quei primi famosi “streaming” tra Bersani, Crimi e Lombardi: il Governo Monti era appena stato archiviato e stava per nascere quello Letta, non prima di tentare un approccio tra M5s e Pd. L’allora segretario dem ci credeva ma venne smentito dai fatti: 7 anni dopo al Governo ci sono per davvero e oggi, intervistato da Agorà, il senatore a vita Mario Monti torna sull’eredità politica dei 5Stelle e, a sorpresa, non li “asfalta” bensì ne sottolinea gli aspetti più positivi secondo la sua visione della politica. A domanda posta dalla conduttrice di Agorà, l’ex Premier ammette «Cosa salvo del M5s? Tante cose, ci sono molte persone colte nei 5stelle, un tasso di laureati più alto di altri partiti: certo sarebbe bene che loro come altri partiti “populisti” non disprezzassero quella cosa che loro hanno in abbondanza proprio perché laureati, ovvero la cultura». Un’analisi insolita, dato che spesso proprio la mancanza di “cultura”, non solo politica ma anche di base (vaccini, geografia, storia ecc.ecc.) ha posto i 5Stelle sulla graticola non solo di media ma anche degli altri colleghi in Parlamento.



MARIO MONTI “GRILLINO”, “MA DEVONO COMBATTERE DI PIÙ I POTERI FORTI”

«Certo, bisogna ritornare a dare valore alla competenza», puntualizza Mario Monti ad Agorà sottolineando come appunto il giusto legame tra competenza e cultura è un valore da recuperare in politica. Ma è ancora il senatore ex Scelta Civica a trasformarsi in “grillino” nel suo ragionare «poi i M5s sono nati senza legami con i poteri forti o le varie corporazioni italiane. Avrebbero potuto avere mano libera e anzi l’hanno anche avuta..» spiega Monti, avanzando qualche critica sul fatto che «l’hanno esercitata con colpi di clamore, come togliere la concessione ad Autostrade in un giorno… io vorrei che il loro avere mano libera si eserciti nel fare un’azione in profondità a favore della migliore concorrenza in Italia». Come è semplice, lo dice ancora il senatore, «Togliendo tante rendite di posizione». Discutendo poi di riforma fiscale, uno dei punti chiave della “fase 2” del Governo Pd-M5s, Monti conclude recuperando una certa “distanza” dal Movimento 5 Stelle, quantomeno dai vertici «forse sta finendo cavalcata populista, forse ci può essere un’attività di buon senso del governo. Forse possiamo smettere di sprecare tempo per dimostrare che Grillo e Salvini non sono due divinità dell’Universo».



Leggi anche

STATO DI DIRITTO, UE vs ITALIA/ I tre indizi della longa manus di Bruxelles sui Governi