Tra chi pone le condizioni al premier Giuseppe Conte per appoggiare il Governo c’è Mario Monti, il quale vuole il via libera alla patrimoniale. Intervenuto al Corriere della Sera, l’ex premier è partito da una premessa: «Giuseppe Conte ha dato prova di notevole trasformismo». Inoltre, ha aggiunto che per la fiducia in Parlamento è fondamentale che annunci «la necessità di esaminare senza pregiudizi temi scomodi, impopolari e spesso elusi, ma che tutti quelli che guardano da fuori l’Italia sanno essere ineludibili». Le condizioni nello specifico sono tre: la riduzione delle diseguaglianze fiscali, la riforma fiscale e lo sviluppo della concorrenza. Sulla carta tutti possono essere d’accordo, ma molto dipende dai fatti, anche perché il secondo dei tre punti si richiama ad un’ampia riforma fiscale, facendo proprie le posizioni recenti della Banca d’Italia, spendendosi quindi a favore di un’imposta patrimoniale. Con la riforma fiscale non si semplifica solo il fisco e si salvaguardia la competitività, ma si affrontano «senza pregiudizi in alcuna direzione temi che solo in Italia sono considerati tabù e che tutti i partiti, pavidi, non osano nemmeno pronunciare».
MARIO MONTI E LA PATRIMONIALE: LEGA ALL’ATTACCO
Il riferimento è appunto alla patrimoniale, ma non solo. Oltre a citare l’imposta ordinaria sul patrimonio, Mario Monti al Corriere della Sera tira in ballo «imposta di successione, imposizione sugli immobili e aggiornamento del catasto, imposizione sul lavoro, ecc». Ma il senatore ha insistito in particolare sulla patrimoniale, spiegando che ci si potrebbe avvalere per cominciare delle audizioni parlamentari che si sono svolte di recente, in particolare quella di Giacomo Ricotti della Banca d’Italia, il quale in Parlamento ha spiegato che è ormai «opportuna» una discussione sulla patrimoniale, spiegandone i risvolti a seconda che l’imposta riguardi i beni immobili o quelli finanziari. Non è la prima volta che Monti parla della patrimoniale, anzi è un tema che rilancia ciclicamente e che ogni volta trova l’opposizione del centrodestra. In particolare, il deputato della Lega Gianluca Cantalamessa ha commentato la strategia di Monti: «L’uomo che in un solo giorno ha portato da 9 a 24 miliardi annui l’imposta patrimoniale sugli immobili, l’uomo che ha sottratto ai proprietari oltre 200 miliardi dal 2012, e quindi fatto crollare il valore degli immobili, cosa osa fare? Rilancia alcune distruttive proposte e si permette di teorizzare l’annientamento definitivo del risparmio delle famiglie italiane! Ha ragione Salvini a definire questo momento come “imbarazzante”». Un altro duro attacco dopo quello di Giorgia Meloni.