E così dopo il rinvio a giudizio per le presunte irregolarità sull’uso dei fondi, il Governatore uscente della Calabria Mario Oliverio annuncia in una lettera al Segretario Pd Nicola Zingaretti di ritirarsi ufficialmente dalla corsa verso le Elezioni Regionali di fine gennaio: «Pur ritenendo di avere tutte le ragioni del mondo, non faccio dividere il bambino a metà. Di altri sono e saranno le responsabilità. La Storia si incaricherà di fare giustizia di tutto, presto o tardi. Io faccio un passo indietro per non consentire che venga distrutto e dilaniato un patrimonio che è la mia storia politica». Dopo il sostegno di parte del Pd a Pippo Callipo, la posizione del fronte dem in Calabria era fortemente a rischio proprio per la presenza “ingombrante” del Governatore uscente: stante i problemi interni al Centrodestra (con parte di Forza Italia in rotta per la candidatura di Jole Santelli, ndr), presentarsi divisi non pareva la risposta migliore in casa Pd. E così Oliverio si ritira, non senza sottolineare alcune responsabilità della gestione nazionale del Partito Democratico: «è stato un errore politico grave e serio non aver voluto ricercare una soluzione che potesse rappresentare al meglio il fronte democratico nell’imminente campagna elettorale per le regionali, una soluzione di autentico rinnovamento, come fino all’ultimo ho sollecitato. Altrettanto grave e miope è stata la gestione burocratica e irrispettosa dell’intera vicenda e l’ostinazione ad impedire, in questi mesi, una soluzione partecipata ed aperta alle forze del centrosinistra, ai movimenti civici, agli iscritti e agli elettori democratici calabresi». Ma al netto delle polemiche, conclude Oliverio nella lettera a Zingaretti, «Ad una grande forza democratica come il Pd – sostiene il Presidente uscente – non giovano egoismi correntizi e meschini veti ‘non dettì, ma una visione alta, in Calabria come per il resto del Paese. La mia, la nostra storia non finisce qui». (agg. di Niccolò Magnani)



GUAI PER IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA

Chiesto rinvio a giudizio per Mario Oliverio. Come riporta l’Ansa, la Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiesto il processo nei confronti del governatore della Calabria nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarità nell’uso di fondi per la promozione del turismo. Già indagato per abuso d’ufficio e per corruzione, l’esponente del Partito Democratico deve fare i conti con nuovi guai con la giustizia. L’indagine chiama in causa anche Mauro Luchetti, avvocato della società Hdra (che si occupa di comunicazione e organizzazione eventi, ndr), e Feradinando Aiello, ex parlamentare del Pd. L’accusa mossa nei loro confronti è quella di peculato. L’agenzia di stampa ha evidenziato che l’udienza dal gup è fissata per il prossimo 25 febbraio 2020.



MARIO OLIVERIO, CHIESTO RINVIO A GIUDIZIO

L’inchiesta che riguarda Mario Oliverio è legata alle risorse economiche utilizzate per finanziare, nel 2018, un’iniziativa a Spoleto nell’ambito del Festival dei due Mondi. Strill spiega che secondo l’accusa, il presidente della Regione calabrese avrebbe perseguito finalità privatistiche di promozione politica. L’evento in questione era il format “I dialoghi di Paolo Mieli”, noto giornalista. In quel contesto «non venivano promosse attività turistiche regionali, ma si realizzavano interviste tipiche di un talk show». Ricordiamo che le Fiamme Gialle lo scorso luglio avevano eseguito un provvedimento di sequestro preventivo vicino ai 100 mila euro – 95.475 euro, per la precisione – nei confronti di Olverio. Secondo l’accusa, «Aiello avrebbe messo in contatto Oliverio con l’agenzia di comunicazione istigandone la partecipazione e partecipando lui stesso, sebbene privo di titolo, a spese della Regione Calabria»

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