CHI SONO I FIGLI DI LUIGI E GEMMA CALABRESI: MARIO, PAOLO E LUIGI

Venticinquesima puntata stagionale di “Domenica In” e, dopo la ‘sbornia’ di Sanremo 2022 nei precedenti appuntamenti, questa volta nel salotto tv di Mara Venier ci sarà spazio ovviamente per la guerra in Ucraina ma anche per la musica e le nuove uscite cinematografiche. Tuttavia nel sempre ricco parterre di ospiti del talk show pomeridiano di Rai 1 figura anche Gemma Calabresi, nota per essere stata la compagna di Luigi Calabresi, il funzionario di Polizia con funzioni di vice capo dell’Ufficio Politico ucciso da militanti di Lotta Continua il 17 maggio del 1972.



La presenza della vedova Calabresi infatti è l’occasione per la diretta interessata di presentare un libro da poco dato alle stampe e che si intitola “La crepa e la luce” in cui la donna racconta quel periodo buio della sua vita e il modo in cui lei e i suoi figli hanno trovato la forza di andare avanti. Infatti la morte di Luigi arrivò quando la sua compagna, Gemma Capra, non solo l’aveva reso padre di due figli ancora piccoli, il primogenito Mario (che diventerà giornalista e anche scrittore, 1970) e successivamente Paolo (1971), ma era al momento incinta del loro terzo bebè; Luigi, chiamato così dalla madre, nascerà solamente pochi mesi dopo la morte del papà e di fatto non lo conoscerà mai.



MARIO, PAOLO E LUIGI, I TRE FIGLI DI GEMMMA CALABRESI: “LA MATTINA CHE UCCISERO PAPA’..:”

Ma cosa sappiamo dei figli di Gemma Capra e come hanno vissuto nel corso degli anni il trauma della violenta morte del papà Luigi? Come ha raccontato soprattutto il primogenito Mario, diventato nel tempo un giornalista di successo con nel curriculum vitae la direzione de “la Stampa” neppure 40enne e successivamente de “la Repubblica”, del papà loro non hanno molti ricordi; nemmeno lui che all’epoca aveva poco più due anni. “Purtroppo quella mattina la ricordo benissimo” aveva raccontato una volta proprio a Mara Venier l’oggi 52enne scrittore milanese che ha parlato di ricordi “congelati” di quei momenti assieme a papà Luigi, a cui come si ricorda ha pure dedicato un bellissimo libro.

Infatti se del fratello Paolo e del piccolo di casa, Luigi, non abbiamo molte notizie anche perché non sono personaggi pubblici come lui, una delle più toccanti testimonianze di cosa ha significato la perdita prematura di Luigi per Gemma e Luigi è affidata a “Spingendo la notte più in là. Storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo” (titolo preso da una poesia di Tonino Milite che sposò sua madre in seguito), libro in cui racconta una vicenda personale di dolore che poi prova ad allargare a tutti coloro che, per colpa di qualunque tipo di terrorismo negli anni Settanta e Ottanta hanno patito dei lutti. “Non era una giornata <> quando (papà, NdR) venne ucciso, nel senso che non era inaspettata” esordisce Calabresi alludendo al clima d’odio generatosi contro il genitore a seguito della morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli.