Mario Pincarelli, condannato in via definitiva a 21 anni di reclusione per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, si sposerà in carcere. La notizia, riportata dal Corriere della Sera, è arrivata nelle stesse ore in cui la Cassazione ha disposto l’appello bis a carico dei fratelli Bianchi, Gabriele e Marco, che ora rischiano nuovamente l’ergastolo (si tornerà a processo per le attenuanti generiche riconosciute in secondo grado, che avevano portato a ridurre la pena a 24 anni).



La cerimonia di nozze, stando al quotidiano, sarebbe fissata per il prossimo 16 aprile nel penitenziario di Civitavecchia dove Mario Pincarelli è detenuto. La fidanzata del giovane, tra i condannati per la morte di Willy Monteiro Duarte avvenuta per il brutale pestaggio a Colleferro nel 2020, sarebbe una 28enne che si sarebbe innamorata di lui dopo averlo visto al tg. “Galeotta” sarebbe stata quindi la televisione, e poco dopo i due si sarebbero visti, soltanto per una volta, durante un’udienza del processo appena concluso.



Mario Pincarelli sposo in carcere, prima delle nozze una “fitta corrispondenza” con la fidanzata

Tra Mario Pincarelli e la fidanzata, sempre secondo Il Corriere, si sarebbe instaurata una fitta corrispondenza e i due avrebbero deciso di convolare a nozze in carcere. Il giovane è tra i quattro condannati per l’omicidio del 20enne Willy Monteiro Duarte, ucciso a Colleferro nel 2020 al culmine di un brutale pestaggio che, secondo i giudici, avrebbe visto coinvolto il detenuto insieme ai fratelli Bianchi – prossimi all’appello bis e a rischio ergastolo – e l’amico Francesco Belleggia, condannato in via definitiva a 23 anni.



Durante il pestaggio, secondo quanto ricostruito in sentenza, la vittima sarebbe stata massacrata di botte e ucciso in meno di un minuto. L’aggressione sarebbe durata addirittura meno di 50 secondi nei quali, avrebbero rilevato i medici legali, il ragazzo sarebbe stato colpito con almeno 3 o 4 pugni al volto, con un calcio molto violento al collo che avrebbe causato una grave lesione alla carotide e almeno un calcio all’origine delle lesioni gravissime a cuore e polmoni. Mario Pincarelli, riporta il quotidiano, avrebbe sperato nella derubricazione del reato da omicidio volontario a preterintenzionale. La Suprema Corte, però, ha respinto l’istanza della difesa. Nonostante la condanna a 21 anni di carcere, Mario Pincarelli potrebbe comunque accedere ai benefici per buona condotta. Permessi premio e semilibertà potrebbero intervenire sulla sua posizione tra circa 10 anni.